Coronavirus, confermato il primo italiano: è positivo al test

Dopo alcuni sospetti, sono scattati gli esami che hanno confermato la positività alla malattia del Coronavirus del primo italiano: tutte le informazioni

Coronavirus, confermato il primo italiano: è positivo al test
Personale militare Cecchignola (fonte foto: GettyImages)

Arriva una importante notizia in merito al Coronavirus, l’epidemia che sta spaventando il mondo intero, tra numeri di contagi, vittime e diffusione: confermato il primo italiano positivo al test.

La persona in questione è stata trasferita all’Istituto Spellanzani direttamente dalla città di Cecchignola, località in cui si trovava in quarantena durante il periodo degli esami.

Il motivo del trasferimento è inerente anzitutto a degli esiti sospetti degli esami svolti dai medici, e ai maggiori accertamenti a cui la persona dovrà necessariamente sottoporsi, e che stanno avendo luogo già in queste ore.

Stando a quanto comunicato dalla Direzione Sanitaria dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, le condizioni generali del paziente sono buone, “presentava un modesto rialzo termico”.

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CORONAVIRUS, MORTO IL MEDICO CHE DIEDE L’ALLARME PER PRIMO

Coronavirus, confermato il primo italiano: è positivo al test
Medico (fonte foto: GettyImages)

Intanto, arriva anche la triste notizia del decesso del 34enne Li Wenliang, il medico che per primo diede l’allarme riguardo al Coronavirus, ma che purtroppo non venne ascoltato.

A dare notizia della sua morte, l’ospedale di Wuhan presso cui il medico era ricoverato, dopo esser stato contagiato.

A dicembre, l’uomo in questione aveva collegato sette casi di un virus, notando le somiglianze con la Sars. Provò allora ad allertare i colleghi e gettare luce sulla questione, ma le autorità del posto gli fecero intendere che era meglio darci un taglio.

Dopo circa un mese, Li Wenliang ricominciò a parlare, diffondendo a mezzo social la sua foto con tanto di maschera dell’ossigeno, dopo esser stato contagiato.

La foto in quesitone è poi diventata virale e lui presto si è guadagnato l’appellativo di eroe.

Una storia, questa, che rappresenta al meglio l’atteggiamento delle autorità, concentrate principalmente sul contenere il panico, e non allarmare i cittadini.

Lo stesso medico era stato poi riabilitato dalla magistrature, ma quanto accaduto resta esplicativo in merito al modo in cui si è affrontato tale fenomeno.

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