Caffè, aiuta davvero ad andare in bagno? Gli studi svelano la verità

Il caffè fa andare in bagno più facilmente? L’attività gastointestinale ne è davvero favorita? Studi recenti approfondiscono l’argomento in questione

Caffè, aiuta davvero ad andare in bagno? Gli studi svelano la verità
Caffè (fonte foto: Pixabay)

È pensiero diffuso quello che vede l’assunzione del caffè, magari in una tazza calda, come mezzo per andare più facilmente e meglio in bagno.

Oltre a ricevere tanta energia infatti, sono in tantissimi coloro che dopo aver bevuto caffè, sentono il bisogno di correre al wc. Un effetto questo, che non vale però per tutti allo stesso modo.

Uno studio infatti, consultabile qui, spiega che il 29% circa dei soggetti presi in esame, ha tale urgenza in un lasso di tempo che si aggira sui 20 minuti dopo l’assunzione della bevanda.

In passato, si riteneva che fosse la caffeina a dare al caffè tale effetto lassativo, e che quindi fosse in grado di stimolare i muscoli, favorendo la peristalsi.

Una convinzione però smentita successivamente, poiché uno studio condotto dall’Universiity of Texas Medical Branch, Galveston, ha mostrato che i medesimi effetti sono provocati anche dal decaffeinato.

L’esperimento si basava sulla somministrazione, per tre giorni di fila, del caffè ai topi: la sostanza data ad alcuni conteneva caffeina, mentre ne era priva per altri. Gli effetti riscontrati sono stati i medesimi in entrambi i casi.

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IL CAFFÈ FA DAVVERO ANDARE IN BAGNO? COSA EMERGE DAGLI STUDI

Caffè, aiuta davvero ad andare in bagno? Gli studi svelano la verità
Caffè in polvere (fonte foto: Pixabay)

Una domanda che ricorre spesso, in tutti coloro che assumono caffè, quella che vede la bevanda collegata alla regolarità intestinale e che inciderebbe sul bisogno di correre in bagno poco dopo l’assunzione.

Posto che non sarebbe dunque la caffeina ad agire in tal senso, considerati, come sopra indicato, i medesimi effetti riscontrati dall’assunzione del decaffeinato, un’ipotesi vedrebbe alcuni composti noti come acidi clorogenici e N-alcanoil-5-idrossitriptamidi, protagonisti in tal senso.

Quest’ultimi infatti aumenterebbero l’acido gastrico e dunque il movimento del cibo assunto in direzione intestino.

Un’altra possibile ipotesi, inoltre guarda invece agli ormoni, che verrebbero innescati da alcune sostanze della bevanda e che darebbero un’accelerata ai movimenti dell’intestino come la peristalsi.

Ricerche future potranno chiarire meglio cosa accade a molti consumatori di tale bevanda, attraverso studi ed approfondimenti.

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