Un lavoro svolto da un gruppo dell’Università di Southampton in base al flusso di viaggiatori cinesi, ha rivelato quali sono le città dove il rischio Coronavirus è più alto
L’allerta Coronavirus sale sempre di più con il passare dei giorni. L’annuncio ufficiale del Premier Conte dei primi due casi accertati in Italia, non ha fatto altro che creare ancora più preoccupazione.
In attesa di capire meglio l’evolversi della situazione e magari l’arrivo di un vaccino, è bene capire come attuare tutte le misure di precauzioni possibili. A tal proposito potrebbe rivelarsi molto utile una ricerca dell’Università di Southampton in Inghilterra, che ha stilato una sorta di classifica delle città del mondo dove si rischia maggiormente di poter contrarre “la nuova Sars“.
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Coronavirus, i dettagli della ricerca sulle città a maggior rischio contagio
Lo studio si basa sull’analisi dei dati del flusso di viaggiatori provenienti dalla Cina a cavallo del capodanno lunare in base ad un calcolo matematico. Quindi riguarda anche un periodo in cui ancora l’epidemia non si era palesata in maniera concreta. Trattandosi di una stima potrebbe non fornire un quadro della reale situazione, ma sicuramente può dare una percezione importante in merito ai posti da non frequentare.
In virtù di questi parametri, Bangkok è la città con il tasso di pericolo più elevato in tal senso. In generale la Thailandia è il paese più colpito dopo la Cina con 14 casi di contagio confermati. Sul secondo gradino del podio, c’è invece Hong Kong, dove i malati accertati sono 8. Ritornando fuori dai confini cinesi Tokyo e il Giappone in toto visti i 7 casi confermati e Sydney sono altre mete limitrofe altamente a rischio.
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Tra le grandi metropoli mondiali un po’ più distanti figurano New York (il flusso di viaggiatori cinesi nella grande mela è molto alto), Parigi e Francoforte, dove di recente si sono registrati alcuni malati di Coronavirus. In generale a prescindere dai numeri, è bene informarsi circa questi flussi di viaggiatori. Evitare le località in cui la concentrazione è più alta, non è una tecnica di prevenzione, ma di certo può rappresentare un piccolo strumento di protezione.