Brexit, la Scozia non ci sta: “Vogliamo l’indipendenza”

La Scozia fa sapere che l’uscita dall’UE non è stata ben accolta da tutto il Regno Unito. Anche l’Irlanda si unisce al coro

Brexit, la Scozia non ci sta: "Vogliamo l'indipendenza"
Indipendentisti scozzesi (Fonte foto: bbc.co.uk)

La Scozia non è mai stata d’accordo con la Brexit, che ufficialmente alla mezzanotte di oggi, entrerà in vigore. L’Unione Europea, saluterà quindi ufficialmente la Gran Bretagna dopo aver approvato l’accordo di recesso con essa.

Dal Regno Unito, si susseguono le notizie di caos, dalla Brexit che in effetti, non era mai stata amata da tutto il Regno, all’addio del secondogenito di Diana e Carlo alla casa Reale inglese, e da poco, anche allo scandalo Royal Ballet, con il coreografo sospettato di molestie.

Ora però, quello della Brexit, diventa argomento di accese discussioni, tra la Scozia e Londra, con il Paese a Nord della Gran Bretagna, che spesso ha rivendicato la sua indipendenza, ma stavolta, pare non volersi arrendere facilmente, anche se Boris Johnson, ha già respinto la prima richiesta di Referendum della Nazione scozzese.

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Brexit, la Scozia non ci sta: "Vogliamo l'indipendenza"
Indipendentisti scozzesi (Fonte foto: sputniknews.com)

Alla Scozia, proprio non va di dover lasciare l’UE. Lo si era capito anche nel 2016, quando in tempo di Referendum pro o contro la Brexit, il popolo scozzese votò a sfavore, per due terzi.

Di cortei per richiedere un Referendum per l’indipendenza della Scozia, ce ne sono già stati due, sul finire del 2019, sul Royal Mile di Edinburgo, con più di duecentomila persone scese in strada, poi, l’11 gennaio 2020, a Glasgow. Annunciati altri cortei, con tanto di data per il prossimo, molto significativa. Il 4 aprile prossimo infatti, ad Arbroath, gli scozzesi celebreranno i 700 anni dalla dichiarazione d’indipendenza del loro Paese. Lo racconta Andrew Wilson, membro degli organizzatori di All Under One Banner (Auob), associazione fondata nel 2014, prima del primo Referendum per l’indipendenza, ma quella volta gli scozzesi, scelsero di non andar via dalla Gran Bretagna. Il corteo del 4 aprile, sarà seguito, nel 2020, da altri sette cortei in sette città diverse.

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Non c’è solo la Scozia a poter cogliere la palla al balzo, e porre la Brexit al centro dell’attenzione, per una nuova richiesta di indipendenza dalla GB. Anche l’Irlanda infatti, sembrerebbe voler compiere questo passo, ma le proporzioni di danno per il Regno, sarebbero diverse. La Scozia infatti, produce ben l’8% dell’intera crescita economica britannica, contribuendo anche all’8,2% di tasse.

 

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