L’allarme sanitario legato all’epidemia di coronavirus ha indotto la Cina a prendere dei provvedimenti riguardanti le manifestazione sportive e la prevenzione degli atleti
Il coronavirus sta iniziando a provocare degli effetti collaterali di grande rilevanza. Stavolta però a tenere banco è il movimento sportivo cinese, che per forza di cose si è dovuto adeguare a questa situazione di assoluta emergenza.
In primis sono state cancellate le gare di coppa del mondo di scii a Yanqing, in programma il prossimo 15 e 16 febbraio (una discesa e un superG). Si svolgeranno in una nuova sede non ancora individuata, probabilmente in Austria. Doveva essere il primo test in vista delle Olimpiadi invernali del 2022, ma nonostante la distanza tra Yanging e Wuhan di oltre 1000 km, non si vogliono correre rischi e si è deciso di annullare le gare in programma.
LEGGI ANCHE -> CORONAVIRUS, A NAPOLI E A PISTOIA ALCUNI CASI SOSPETTI
Coronavirus, le altre competizioni a rischio
Nelle scorse ore è stata fatta la medesima scelta per quanto concerne la sfida di hockey femminile tra Belgio e Cina, fissata inizialmente per l’8 e il 9 febbraio a Changzhou. L’iter è stato poi applicato alle partite di calcio e di basket valide per le qualificazioni alle prossime Olimpiadi di Tokyo spostate in Australia e in Serbia. I tornei di Boxe per l’Asia e l’Oceania sono invece stati dirottati in Giordania.
Tra gli eventi a rischio figurano i mondiali di atletica indoor che dovrebbero disputarsi a Marzo a Nanchino. A questo si aggiungono anche Cina-Maldive valida per le qualificazioni al mondiale di calcio 2022 e il China Open di Golf (23-26 Aprile a Shenzen).
LEGGI ANCHE -> CORONAVIRUS, WUHAN: L’URLO DI DISPERAZIONE DEGLI ABITANTI. VIDEO
Nazionale calcio femminile cinese in quarantena
Tra le altre misuri cautelari c’è inoltre quella relativa alla nazionale femminile di calcio cinese che è stata messa in quarantena in Australia. Le atlete che pochi giorni fa erano state a Wuhan, rimarranno chiuse in albergo fino al prossimo 5 febbraio. Un quadro generale piuttosto catastrofico, che la dice lunga sulla situazione attuale in Cina, che per forza di cose deve tutelare gli sportivi cinesi e di altre parti del mondo.