Purtroppo ha effetti quasi impercettibili e non potremo smascherare chi ci mente, guardandogli il naso. Ma dire bugie, ha reali effetti su di esso
Se ve lo state chiedendo, la risposta è: “Con ogni probabilità, no”. Carlo Collodi non poteva sapere della reale pertinenza del naso con le bugie. Gli scienziati dell’Università di Granada, in Andalusia, Spagna, lo hanno scoperto recentemente ed il grandissimo scrittore italiano fu con il suo libro, autore di un lampo di genio, ma con nulla a che fare con la scienza.
Il burattino più famoso del mondo, iniziò a dire le sue bugie verso l’inizio degli anni ottanta, dell’800, ma attenzione, il suo naso si allungava, mentre quello che accade all’essere umano nella realtà quando mente, è l’esatto opposto.
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Dire bugie accorcia il naso, è tutto vero
A capo del team di ricercatori, Emilio Gómez Milán che ha spiegato quali sono gli effetti e le cause di tale fenomeno. Grazie ad un test con uso di termografia, si è scoperto che i partecipanti che mentivano, vedevano la temperatura della punta del loro naso diminuire di 1,2 gradi, mentre quella della fronte, aumentava di 1,5. Il calo della temperatura, comportava poi una diminuzione delle dimensioni del naso stesso, così piccole però, da non essere percettibili ad occhio nudo.
La temperatura della fronte, secondo il ricercatore aumenta perché per formulare una bugia è necessario pensare, mentre quella del naso diminuisce perché all’atto di dire una bugia, siamo assaliti sempre da un piccolo stato d’ansia. Alla ricerca, hanno contribuito sessanta studenti, tramite diverse attività a cui sono stati sottoposti, mentre su di loro veniva effettuato un controllo tramite scansione di imaging termico. Una delle prove più significative, consisteva nel chiamare una persona importante, i genitori o il partner, e dire una bugia consistente, facendo durare la telefonata almeno 3-4 minuti.
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Il rilevatore di bugia, ha effettivamente smascherato la differenza di temperatura, nell’80% dei soggetti del test, raggiungendo il tasso di successo maggiore, di qualunque rilevatore di bugia dei tempi moderni, tenendo conto che in esso è ufficialmente presente un 10% di accuratezza maggiore a quella che comunemente chiamiamo, “macchina della verità”.