Evasione fiscale: nel mirino i post pubblicati sui social come Facebook e Instagram

La misura anti evasione fiscale è già in vigore in Francia, è utilizzata anche dall’Agenzia delle Entrate per indagare su persone sospetteFacebook interfaccia

L’epoca dei social network è anche questo. In un mondo in cui si vivono realmente esperienze solo se le si condivide sui propri profili social di Facebook, Instagram e Twitter, la vita e il modo di vivere dei singoli cittadini può essere analizzata anche dall’esterno, attraverso uno schermo e una piattaforma.

Inizialmente i social network venivano analizzati anche dalle aziende, per determinare le personalità dei propri dipendenti, la loro affidabilità, sincerità e quant’altro. Adesso questi strumenti possono essere adottati anche dall’Agenzia delle Entrate, per delle indagini riguardanti il fisco e le evasioni. Sembra curioso, ma un semplice post può essere molto di più se analizzato da un occhio attento, volto al bene comune.

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Evasione Fiscale, come vengono controllati i profili social?

Evasione fiscale: social network
The social network (Youtube, SonyPicturesIT)

In Francia esiste già una legge che permette all’Agenzia delle Entrate di scansionare i contribuenti attraverso i social e di analizzare degli algoritmi per evidenziare le frodi fiscali. In Italia, anche se non esiste una legge come quella francese, viene comunque utilizzato un sistema simile con la circolare n.16/E del 28 aprile 2016. Infatti, dopo aver scandagliato la vita dei contribuenti dai loro conti correnti, possono essere utilizzate altre fonti per i controlli, come appunto i siti internet e i social network.

Secondo il ministro francese non c’è alcun dubbio su questo strumento, ormai tutti sono sui social e la loro vita è tutta lì. Ad esempio, se un utenze non ha la residenza fiscale in Francia ma continua a postare solo foto in terra francese, non sarebbe ambiguo? Ciò farebbe scattare nell’immediato un campanello dall’allarme. Per cui, oltre ad analizzare gli algoritmi, dando origine a indagini sui vari movimenti sospetti, si potrebbe investigare sui cittadini attraverso i loro profili social.

Si tratta di un’operazione online molto complessa, un provvedimento che ha visto contrari molti cittadini francesi che si battono per i diritti dei consumatori.

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