Pagare in contanti: nel 2020 si abbassa ancora la soglia. Qual’è il nuovo limite

La Legge di Bilancio 2020 varata dal Governo ha deciso di abbassare ulteriormente la soglia per i pagamenti in contanti a partire dal 1° luglio.

Soldi in contanti
Soldi in contanti (foto pixabay)

Pagare in contanti diventa sempre più difficile. Se oggi il tetto per il pagamento con soldi liquidi è di 3 mila euro, (come era stato deciso dalla legge di Stabilità 2016 sotto il governo Renzi), a partire dal 1° luglio 2020 il Governo ha deciso di abbassare a 2.000 euro la soglia per i pagamenti. Dal 1° gennaio 2022 poi il limite scenderà ulteriormente a mille euro.

Si tratta di un’ulteriore strategia per la lotta all’evasione fiscale e si inserisce all’interno del cosiddetto «Piano per la rivoluzione Cashless». In questo modo si incentiva la tracciabilità dei pagamenti ma porterà nel tempo ad una riduzione del denaro contante a tutto vantaggio delle carte e dei bancomat.

Qualsiasi spostamento di denaro sopra ai 2mila euro, e poi ai mille, dovrà avvenire tramite canali come il bonifico bancario, le carte di credito, i bancomat e così via.

È stato il premier Conte a volere spingere gli italiani a usare di meno il contante e di più la moneta elettronica, così come avviene nei Paesi più avanzati.

I limiti dell’uso dei contanti in Europa

Carte di credito
Carte di credito (foto pixabay)

In Europa, su 28 Paesi, solo 12 prevedono limiti di legge, tra questi l’Italia. Per tutti gli altri tra cui la Germania invece non sono previste limitazioni. In Portogallo il tetto è fissato a mille euro, lo stesso cui dovrebbe arrivare l’Italia nel 2022. Mille euro anche in Francia, in Spagna il limite è a 2.500 euro mentre in Belgio è di 3 mila euro e in Grecia di 1.500 euro.

Nella fascia media ci sono la Bulgaria, con circa 5mila euro, la Romania, che ha un tetto giornaliero per i pagamenti in contante di circa 2.100 euro, la Slovacchia con 5 mila euro, la Repubblica Ceca con 14 mila euro e la Polonia e la Croazia con 15 mila euro.

Il tetto all’utilizzo del contante è cambiato tantissime volte nella storia della Repubblica, ma senza apprezzabili effetti sul tasso di evasione fiscale.

Il dialogo all’interno del Governo è comunque ancora aperto poichè per il capo del Movimento, Luigi Di Maio, la lotta all’evasione si deve concentrare sui grandi evasori, lasciando in pace, commercianti, artigiani e partite Iva.

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