Il cellulare può causare il tumore. Sentenza Torino conferma, Le Iene lo avevano già detto

Le Iene intervistano Fiorella Belpoggi, Direttore Scientifico dell’Istituto B. Ramazzini. La dottoressa comunica a Le Iene i risultati dei suoi test effettuati sull’uso prolungato del cellulare soprattutto da parte degli adolescenti.uso cellulare iene

In un servizio importante di Le Iene è stato trasmesso in TV uno studio sul tema di una possibile associazione del cellulare con il cancro.

Matteo Viviani infatti intervista la dottoressa Fiorella Belpoggi su una tematica ancora poco discussa a livello d’informazione. La questione è capire se esiste una correlazione tra l’uso frequente del cellulare e la nascita di un tumore. La domanda nasce nel lontano 2013 ma oggi finalmente ha una risposta.

Le Iene Cellulare e cancro: ecco i rischi e come prevenirli

All’epoca, il dottore Soffritti del Centro di ricerca sul cancro Ramazzini di Bologna, avanzava le sue perplessità in merito all’argomento: “Auspico che il risultato sia negativo, altrimenti le preoccupazioni sarebbero molte”.

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Telefono, radio, televisione, computer; le ricerche sono completate e sembra che il rischio che le comunicazioni aumentino i tumori ci sia.

I posti più pericolosi in questo senso sarebbero i treni e le auto, poiché pare che un telefono in movimento emetti più redazioni.

Le Iene – cellulare e cancro: pare che le radiazioni colpiscano maggiormente gli adolescenti

Cellulare e cancro i rischi

Sulla stessa lunghezza d’onda, relativamente alla pericolosità, sono l’oncologo americano Anthony Miller dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e la dottoressa, oncologa e scrittrice americana Devra Devis, che si è occupata dello scandalo “Phonegate”, in cui i test per certificare le emissioni pare non fossero realistici.

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Inoltre, sembra anche che ci sia una differenza in merito all’impatto delle radiazioni tra giovani e adulti. Il cervello dei ragazzi sembra poter prendere un maggior numero di redazioni, e l’utilizzo degli smartphone, da parte dei giovani, è in continuo aumento. La preoccupazione inoltre aumenta, se si pensa che tali radiazioni non si limiterebbero a colpire ‘solo’ il cervello, ma anche testicoli o il cuore.

La trasmissione si domanda quale sia l’operato della politica, dell’esecutivo, in merito ad una maggior informazione rispetto al tema; gli spot pubblicitari non sono sufficienti.

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