Emergenza in Italia a causa della precarietà degli insegnanti di sostegno: ecco quali sono le stime da Nord a Sud del Bel Paese
Brutta storia quella degli insegnanti di sostegno in Italia che, già dall’inizio dell’anno scolastico corrente, hanno avuto diversi problemi e più della metà presenti negli istituti e nelle scuole sono precari o annuali.
Il disservizio provocato dalla situazione raggiunge l’apice soprattuto nel nord del Bel Paese dal momento che molti insegnanti in servizio fino allo scorso anno scolastico hanno pensato di utilizzare le Assegnazioni Provvisorie.
Le Assegnazioni Provvisorie permettono ai docenti provenienti dal Sud Italia, o viceversa, di ritornare solo per un anno alle sedi vicino alle proprie abitazioni. La situazione appena citata provoca un gran l’assunzione di un gran numero di supplenze che cambiano di continuo nel corso dell’anno.
I genitori dei bambini e ragazzi disabili, ormai, ogni anni devono aspettare quale sarà il destino che li accompagnerà da settembre a giugno e sperare di non ritrovarsi senza insegnante.
Inoltre, ai problemi già elencati, si aggiunge un basso numero di specializzati nel settore e di conseguenza i posti scoperti vanno agli insegnanti non specializzati per aiutare i bambini e ragazzi in difficoltà.
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Insegnanti di sostegno, emergenza in Italia: i numeri
Brutto inizio per gli insegnanti di sostegno e pessime notizie per i genitori dei bambini che, anche, quest’anno si ritrovano a non conoscere quale sarà il docente definitivo che accompagnerà il proprio figlio fino alla fine dell’anno corrente.
Secondo alcune stime, nell’anno 2015/2016 i docenti di sostegno a tempo determinato erano solo il 29%, mentre quest’anno la percentuale è salita vertiginosamente arrivando a quasi il 50% (48%).
Nel Nord Italia la situazione vigente è davvero assurda, infatti, il numero delle supplenze è davvero elevato, circa 24 mila.
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Al Sud, anche se la situazione sembra essere migliorata per le diverse Assegnazioni Provvisorie, i precari raggiungono comunque il 30% dei docenti. Tra i motivi della carenza degli insegnanti vi è l’incremento dei posti in deroga imposti dai giudici amministrativi e i pochi corsi di specializzazione presso le diverse università.