Ecco cosa prevede nello specifico la legge proposta dal PD riguardante l’ammissione di cani e gatti nei luoghi pubblici
L’emancipazione degli animali domestici sta facendo grossi passi in avanti negli ultimi anni. Un ulteriore e decisivo step potrebbe essere la legge presentata dalle deputate PD Patrizia Prestipino e Stefania Pezzopane lo scorso novembre.
Il decreto legge consentirebbe l’accesso agli animali domestici in luoghi pubblici comprese anche scuole e chiese. Un provvedimento volto a migliorare sia il benessere dei nostri piccoli amici, sia dei padroni, che potranno portarli sempre con sé. D’altronde gli animali vogliono stare con con i propri “cari” in qualsiasi momento e quindi è giusto tutelari. Novità in vista anche per quanto riguarda divorzio o morte dei padroni e di pensione nel caso di cane poliziotto.
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Cani e gatti ammessi nei luoghi pubblici: cosa prevede la legge
Cani e gatti potranno entrare ovunque, anche in bar, ristoranti e supermercati, a patto che non entri in contatto con il cibo. Proprio per questo il Ministero ha specificato che nei supermercati possono essere creati degli spazi interni o esterni dedicati ai pets.
Ad ogni modo è a discrezione di gestori delle singole strutture la decisione di ammettere o meno gli animali domestici. Trattandosi di proprietà private i proprietari hanno pieno diritto di di stabilire le regole d’accesso. Nel caso in cui non voglia vietare l’accesso, ha l’obbligo di apporre un cartello ben visibile all’ingresso che specifichi tale divieto.
Interessanti le novità del ddl per quanto riguarda divorzio, morte e pensione. Nel primo caso l’animale sarà affidato al coniuge che è in grado di garantire il miglior benessere psico-fisico, ma è contemplata anche l’ipotesi di affido condiviso. Nella seconda casistica il decreto prevede che sia l’erede a prendersi cura del “pet”, anche se se è il Tribunale a decidere a chi affidarlo.
Menzione a parte per i cani prestati alle Forze di Polizia. Prevista la pensione al termine del servizio, che per forza di cose andrà al legittimo padrone.
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