Ape Sociale, pensione anticipata per lavoratori precoci con invalidità al 74% ed assegno ordinario di invalidità: ecco le tre strade percorribili per uscire dal lavoro in caso di invalidità al 74%
Pensione anticipata nel caso di invalidità riconosciuta al 74%, è possibile fino al 31 dicembre 2020. Tre le forme di pensione di invalidità previste a condizione della presenza di una situazione di invalidità al 74% riconosciuta da un apposito verbale di accertamento.
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Invalidità al 74% ed uscita dal mono del lavoro con la pensione sociale o l’assegno ordinario di invalidità: ecco i requisiti necessari
Ape sociale:
La nuova Legge di Bilancio ha prorogato l’Ape Sociale per un altro anno. Può usufruire di questa forma di pensionamento anticipato chi è stato riconosciuto invalido civile con una percentuale pari almeno al 74%, a condizione che si siano raggiunti i 63 anni di età e i 30 anni di contributi, con la precisazione che per le donne si ha diritto ad uno sconto di anno contributivo per ogni figlio, comunque fino ad un massimo di 2. Per il 2019 era necessario presentare richiesta di certificazione dei requisiti previdenziali entro la fine di marzo oppure entro metà luglio, al momento si attende una precipua circolare dell’Inps che ufficializzi tali scadenze per l’anno 2020.
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Pensione anticipata per i lavoratori precoci con invalidità al 74%:
Nell’ipotesi in cui oltre al riconoscimento dell’invalidità al 74% si siano maturati 12 mesi di contributi prima del compimento del 19° anno di età, si potrà accedere al pensionamento anticipato con 41 anni di contribuzione a prescindere dall’età anagrafica. E’ possibile totalizzare i 41 anni di contributi anche attraverso il cumulo di tutti i contributi versati presso gestioni previdenziali diverse. Occorrerà presentare la richiesta di certificazione di requisiti previdenziali entro il 31 marzo.
Assegno ordinario di invalidità:
In presenza di una invalidità accertata pari ad almeno il 74%, oltre alla pensione anticipata, è possibile anche ricevere un assegno ordinario di invalidità nel momento in cui sussista una riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo a causa dell’infermità che potrà essere di tipo fisico o mentale, nonché il possesso di almeno 5 anni di contribuzione Inps, dei quali almeno 3 dovranno essere maturati nell’ultimo quinquennio.