Allarme auto elettriche: le batterie che inquinano come il petrolio

L’allarme è stato lanciato dagli scienziati di settore sull’ultimo numero di Science. Ecco i rischi legati alla nuova corsa ecologica delle auto elettriche.

Auto elettriche
Auto elettriche (foto Getty)

Quando si pensa alle auto elettriche e si decide di acquistarne una, si è convinti di avere fatto una scelta completamente green. Questo però non è del tutto vero. Come spiegano infatti gli scienziati, gli elementi utilizzati per costruire le batterie rischiano di diventare dannose come il petrolio.

Per realizzarne una sono necessari diversi elementi minerari, che vanno ricavati direttamente dal terreno in alcune zone del mondo; questo può causare nuove forme di inquinamento e di sfruttamento, portandoci a fare gli stessi errori fatti con il petrolio.

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Sono 14 i metalli necessari alla costruzione delle nuove batterie, fra cui il nichel, il litio e il cobalto. La domanda di questi materiali dovrebbe salire dell’87.000% entro il 2060 per le batterie auto, del 1.000% per la produzione di energia eolica, del 3.000% per i pannelli solari.

Una clamorosa notizia insomma, che delude tutti gli ecologisti e gli amanti del green, che hanno l’obiettivo di rendere più pulita l’aria delle nostre città.

Una sfida estremamente delicata che potrebbe causare diversi problemi al pianeta e ai cittadini di alcune aree specifiche, pensiamo soprattutto al Ruanda e al Congo, dove viene estratto il 64% del Cobalto mondiale e il 31% del Tantalio.

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LE PROPOSTE DEGLI SCIENZIATI PER IL FUTURO

Miniere in Africa
Miniere in Africa (foto Getty)

Coloro che hanno lavorato a questo studio propongono allora di pianificare l’estrazione dei materiali, così da evitare problemi, di cercare poi gli elementi in nuove aree così da non “depredare” singoli Paesi.

Una proposta coraggiosa è anche quella di cercare i materiali utili alla costruzione delle batterie anche nello Spazio, oltre ovviamente a sviluppare un’alternativa alle stesse batterie al litio.

La preoccupazione che da anni spinge l’industria dei trasporti a cercare soluzioni alternative è la consapevolezza che le risorse non rinnovabili come il petrolio siano destinate a esaurirsi. Tuttavia, questo è un problema anche per la mobilità elettrica poichè la crescente produzione di batterie dipende anch’essa da materie prime la cui disponibilità non è certo illimitata. Si tratta soprattutto di metalli che già da qualche tempo scatenano lotte per il monopolio di produzione e trasformazione.

Insomma la sfida “elettrica” rischia di comportare essa stessa dei grossi rischi per l’ambiente.

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