Il Regno Unito uscirà ufficialmente dall’Unione Europea il prossimo 31 gennaio. A tutti gli stranieri, converrà iscriversi all’AIRE, italiani compresi
Manca poco all’uscita ufficiale del Regno Unito dall’Europa. La Brexit, non sarà più un’utopia e cambierà tantissime cose.
Inevitabili, le ripercussioni per gli italiani che vivono in Gran Bretagna, ma anche per l’Italia stessa.
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Brexit, cosa cambia per l’italia e per gli italiani
Sottoscritta dal ministro, Boris Johnson, la Brexit, prenderà vita il prossimo 31 gennaio con la conseguente uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Più di tre anni, sono passati da quando in Gran Bretagna è stato chiesto di scegliere se restare in Europa o lasciarla, uscendone.
Ora che ormai si è vicini alla concretizzazione, sarà bene capire in che modo, gli italiani che vivono in Uk, dovranno comportarsi e quali per loro, ma anche per l’Italia stessa, saranno le conseguenze. La bozza di accordo per la manovra, era stata rifiutata inizialmente per tre volte dal Parlamento Britannico, costringendo alla resa, Theresa May, che non era stata l’unica a dimettersi. In un primo momento era stato così anche per Johnson, che poi ha ribaltato la situazione e dal prossimo 31 gennaio, le sue idee potrebbero avverarsi. Agli italiani che vivono in Uk, è consigliata vivamente, l’iscrizione all’AIRE, visto che i controlli sull’immigrazione non risparmieranno nessuno, che si viva in Gran Bretagna da decenni o che si sia arrivati da poco. Tale iscrizione, consentirà di comunicare di essere residenti nello Stato, da prima dell’entrata in vigore della Brexit.
Manovra che avrà ripercussioni, anche sulla stessa Italia, così come per tutti i paesi europei. In effetti, secondo alcuni studi, l’Italia dovrebbe essere uno dei paesi che meno sentirà la spinta di tale cambiamento. Secondo l’agenzia di rating: Standard & Poor’s, l’Italia infatti è diciannovesima su venti paesi, all’interno dell’indice di vulnerabilità. I fattori presi in considerazione per tale studio sono quattro e cioè: export verso la Gran Bretagna, gli investimenti diretti, la migrazione e la finanza.
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