L’INPS ha specificato i nuovi criteri di applicazione delle rivalutazioni 2020 per quanto riguarda le pensioni di lavoratori dipendenti ed autonomi
Attraverso la circolare 147 del 2019, lnps ha fornito i dettagli sulle rivalutazioni delle pensioni erogate nel 2019 e sulla rivalutazione che sarà applicata per l’anno 2020.
Per quanto concerne le percentuali di rivalutazione del 2019 sono fissate definitivamente all’1,9%. Essendo lo stesso valore stabilito lo scorso anno e ciò comporta che a fine anno non ci sarà alcun conguaglio a favore dei pensionati. Grandi novità invece per il 2020, anno in cui le percentuali di rivalutazione alle varie fasce di reddito subiranno delle variazioni importanti.
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Pensioni, le percentuali rivalutazioni da gennaio 2020
Nello specifico la percentuale del 2020 è cambiata dello 0,4% rispetto ai valori del 2019. Naturalmente nel corso dell’anno sarà effettuata una valutazione inerente tale percentuale e la sua conformità rispetto al costo della vita. Nel caso vengano rilevate delle incongruenze sarà effettuato un conguaglio a favore del pensionato.
Prima di vedere nel dettaglio la percentuale di rivalutazione alle pensioni 2020 è per le varie fasce di reddito, è bene sapere che l’importo minimo per lavoratori dipendenti ed autonomi è di 515,07 euro. Questo valore sarà utilizzato per calcolare la modalità di applicazione della rivalutazione.
Secondo quelli che saranno i parametri della nuova Legge di Bilancio 2020, gli assegni destinati ai pensionati prevederanno un aumento, suddiviso in sei aliquote differenti:
- al 100% per i redditi fino a 4 volte il trattamento minimo che corrisponde a 513 euro, ovvero per i pensionati che percepiscono una somma pari a 2.052 euro;
- al 77% per i trattamenti fino a 5 volte il trattamento minimo;
- al 52% della rivalutazione per i trattamenti fino a 6 volte il minimo del 2020;
- al 47% fino a 8 volte;
- al 45% fino a 9 volte;
- al 40% per i trattamenti pensionistici superiori a 9 volte il minimo del 2020.
A partire dal 2022 invece, gli scaglioni verranno ridotti a 3: ci sarà una rivalutazione al 100% fino a 2.029 euro, al 90% per i redditi che vanno tra i 2.029 e i 2.538 euro, al 75% per gli importi che vanno al di sopra di quest’ultima cifra.
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