La stagione invernale sta per essere erosa a causa di una cellula di alta pressione che invaderà buona parte del continente europeo. In dettaglio le previsioni per la notte di San Silvestro e Capodanno
Si chiude il 2019, un altro anno con temperature ben al di sopra della media trentennale di riferimento, ossia 1980/2010. La stagione che ha fatto registrare un incremento medio maggiore è stato proprio l’autunno, con una media superiore di poco sopra al grado. In generale, quindi, il 2019 si chiude con uno scarto positivo di 0,9 gradi centigradi. Da pochi giorni siamo entrati nell’inverno astronomico, il 22 dicembre alle ore 5:49 le temperature si sono portate su valori decisamente più allineati alla normalità climatica di inizio inverno.
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La nostra penisola, infatti, è stata raggiunta nel fine settimana appena trascorso da una prima irruzione di aria fredda proveniente dal Circolo Polare Artico, con la prima neve che ha interessato le regioni del versante adriatico italiano e il Mezzogiorno, come normalmente
accade con questi tipi di circolazione.
San Silvestro e Capodanno trascorreranno all’insegna del bel tempo, con sole prevalente da Nord a Sud, ma con temperature piuttosto basse in serata, notte e al primo mattino, quando il rischio di moderate gelate notturne sarà piuttosto marcato.
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Le prospettive per i prossimi giorni, tuttavia, non lasciano buone prospettive per un prosieguo della stagione invernale nei canoni della normalità. Se fino a ieri i principali modelli di previsione indicavano una nuova irruzione di aria fredda, proprio oggi questa possibilità sta venendo meno per la presenza ingombrante dell’alta pressione delle Azzorre che ha tutta l’intenzione di invadere buona parte del continente europeo, divorando tanti giorni di inverno. Pessime dunque le prospettive future per questo inverno, almeno per i prossimi 10 giorni. Se così fosse, inizieranno i primi problemi specialmente nelle grandi Città del Nord Italia con l’inquinamento ambientale causato dalle cosiddette polveri sottili, Pm10. Tale fenomeno sarebbe la diretta conseguenza dell’aria stagnante indotta dall’anticiclone che spazza inverno. Non ci rimane da sperare in un cambiamento della situazione che riporti l’inverno sui giusti binari. Previsioni a cura del Prof. Alessandro Di Fazio.
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