Con l’approvazione della Manovra 2020, arriva anche l’ok al taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti. Aumenti in busta paga per i redditi medio-bassi.
La manovra di bilancio per il 2020 è stata approvata dalla Camera il 24 dicembre, ed è dunque legge. Bisogna attendere però il primo gennaio 2020 per l’entrata in vigore.
Inoltre mancano oltre 70 decreti attuativi per rendere operativa la Legge di Bilancio appena varata. Tra i provvedimenti, quello che suscita maggior interesse è quello che costituisce un Fondo per la riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti.
Si tratta di un sostegno che va in soccorso dei redditi medio bassi, escludendo quelli meno alti e privilegiando coloro che non prendono il cosiddetto Bonus Renzi di 80 euro, confermato anche per il prossimo anno.
Il bonus da 50€, che andrà a migliorare i redditi medio-bassi, interesserà circa 4,5 milioni di lavoratori dipendenti con redditi tra i 26mila e i 35mila euro. L’aumento sarà pari a circa 500 euro nel 2020 che diventeranno il doppio nel 2021.
L’ipotesi che sembra essere piuttosto concreta, non è a vantaggio di chi ha un reddito basso. Infatti, per chi già percepisce il Bonus Renzi, con un reddito compreso tra gli 8.000 e i 26.600 euro, riceverebbe in busta paga un importo annuo di circa 40 euro.
Inoltre la proposta di erogare in busta paga un bonus vacanza di 240 euro, per chi già percepisce il Bonus Renzi, sembra svanire e fare posto a quella di una rimodulazione di quest’ultimo, trasformandolo in detrazioni fiscali e sommandolo al taglio del cuneo fiscale.
Saranno il Ministero del Lavoro e il MEF a definire i provvedimenti attuativi per il taglio al cuneo fiscale, quindi per avere tutti i dettagli bisognerà attendere un successivo decreto.
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Si trovano tutte al Nord le province in cui gli stipendi sono più alti.
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Secondo il JP Geography Index, in vetta alla classifica troviamo Milano seguita da Bolzano e da Monza-Brianza al terzo posto. Tra i primi 10 troviamo anche Roma e Trieste, mentre esce dalla top ten Lecco.
Stupisce Salerno che guadagna ben 15 posizioni in classifica mentre crolla di altrettante 15 posizioni, la città di Viterbo. Tuttavia continuano ad essere le province del Sud quelle in cui gli stipendi sono più bassi.