Gli scienziati sono in allarme per quello che sta accadendo al clima. Preoccupazioni che si traducono in danni immediati a tutto l’ambiente e soprattutto all’agricoltura. Vediamo perché
L’emergenza climatica non si arresta e gli scienziati fanno il punto sull’inverno che stiamo attraversando. “Stiamo vivendo un mese di dicembre incredibilmente anomalo dal punto di
vista delle temperature. In alcune zone del Nostro Paese, infatti, soprattutto del Mezzogiorno, si stanno registrando valori medi di temperatura di quasi quasi due
gradi al di sopra della media stagionale mensile. La media mensile, scaturisce dal calcolo aritmetico dei mesi di dicembre dell’ ultimo trentennio, ossia il periodo temporale che va dal 1989 al 2019” fa sapere il Prof. Alessandro Di Fazio.
Fa sempre più caldo, ogni anno siamo alle prese con record mai registrati prima. Ormai è innegabile l’effetto tangibile del riscaldamento globale (vedi i devastanti incendi in Amazzonia della scorsa estate), riscaldamento che sembra non arrestarsi, anzi sta proseguendo più velocemente del previsto. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Tra questi svetta lo scioglimento dei ghiacciai dell’Artico e dell’Antartide.
Ma non scherzano neanche i ghiacciai di casa nostra, quelli alpini. Visti gli ultimi dati sul riscaldamento globale, si stima che tra meno di trent’anni i ghiacciai sotto ai 3.700 metri saranno completamente spariti. Difatti, alcune foto di trent’anni fa messe a paragone con foto di oggi, mostrano l’inquietante realtà.
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Allarme clima: gli effetti delle temperature troppo miti in questo periodo dell’anno
E che dire degli effetti sulla natura? Anche in questo caso i danni sono e saranno sempre maggiori. In questi giorni, in agricoltura si denunciano anomalie clamorose, mai registrate prima. Esempio fra tutti la fioritura di alcuni alberi di ciliegio e mandorlo.
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Una siffatta situazione, è di pessimo auspicio, perché vuol dire che non ci sarà raccolto.
Se infatti le gemme già si sono sviluppate, alla prima ondata di freddo della neonata stagione invernale, quei fiori verranno bruciati dal freddo, e nel normale periodo, aprile, quando le piante sarebbero andate in fioritura, ovviamente non ci saranno fiori perché sbocciati con quasi 4 mesi di anticipo.
Quindi i danni di queste pesanti anomalie destano molta preoccupazione per i pesanti risvolti sugli equilibri della vita stessa, dagli ecosistemi in generale alla produzione di cibo per l’uomo. La natura sembra chiedere di agire prontamente con interventi massicci di riduzione di gas effetto serra, se si vuole iniziare a ridurre il galoppante aumento della temperatura del pianeta, anche se si pensa che molte situazioni siano ormai compromesse.
Ben vengano dunque le manifestazioni atte a sensibilizzare sull’argomento climatico come quelle poste in essere da Greta Thunberg.