Un servizio de Le Iene ha messo a nudo il trattamento sconcertante che i cinesi riservano ai lavoratori italiani nelle loro aziende
Il problema del lavoro in Italia è ormai sempre più radicato. Le difficoltà a trovare un impiego stabile spingono sempre di più le persone a lavori saltuari e spesso non retribuiti in maniera adeguata.
La disperazione spesso porta a dover accettare “per forza” impieghi che in un paese con delle normative adeguate in tal senso non potrebbero mai essere proposti. A tal proposito Le Iene, la nota trasmissione in onda su Italia 1, ha portato alla luce dei particolari abbastanza inquietanti in tal senso.
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Cinesi: salari vergognosi ai lavoratori italiani. Il servizio de Le Iene
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Il servizio condotto dall’inviata Roberta Rei ha analizzato il caso di Johnny imprenditore cinese manager di Max Cina che opera a Modugno nella provincia di Bari, il quale paga i suoi dipendenti addirittura 2,50€. Una somma inumana (tra l’altro versata in parte in nero), che però in realtà come quella pugliese, sono “possibilità” da non perdere visto l’alto tasso di disoccupazione.
Oltre al pagamento a dir poco discutibile, a suscitare scalpore sono le condizioni lavorative. Nove-dieci ore al giorno no stop per sei giorni alla settimana, mentre i contratti sono impostati su nove ore settimanali. Ma non è tutto. Se arriva qualcun altro che si “accontenta” di una cifra inferiore, potrebbe tranquillamente essere assunto a scapito di chi c’era prima. Insomma un vero e proprio sfruttamento, che testimonia purtroppo, come tutto il mondo è paese.
Adesso Le Iene andranno in vacanza e torneranno nel 2020 con servizi ed approfondimenti di grande interesse. D’altronde negli ultimi anni in tal senso la trasmissione di Italia 1 è stata praticamente padrona del genere con inchieste capace di avere richiamo a livello nazionale.
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