Nuove e ottime speranze per curare la malattia del Parkinson, che affligge ogni anno centinaia di persone, con il test svolto su un farmaco promettente.
Nuove importanti notizie dal mondo medico, si accende la speranza per tutti gli affetti da Parkinson grazie ai buoni risultati ottenuti dal test su un farmaco, il Nilotinib.
Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che si evolve in maniera lenta e progressiva e va ad intaccare delle funzioni che riguardano il movimento e l’equilibrio di una persona.
Ecco dunque perché questa patologia rientra nella definizione di “Disordine del movimento”.
Tra i principali sintomi di questa malattia ci sono il tremore persistente a riposo, la rigidità del corpo e l’instabilità nella postura.
Il Parkinson colpisce generalmente tutti i gruppi etnici e si diffonde in maniera abbastanza equilibrata in entrambi i sessi.
Forse, si riscontra una lieve presenza in più di questo patologia nelle persone di sesso maschile.
Generalmente la malattia si riscontra intorno ai 60 anni, ma può anche presentarsi con esordio giovanile tra i 20 e i 40 anni.
Adesso finalmente è arrivata una splendida notizia per tutte le persone che soffrono di questa patologia.
Dopo ben 5 anni di studi, pare che il Nilotinib, farmaco generalmente usato per trattare la leucemia mieloide cronica, sia il candidato ufficiale per curare il Parkinson.
Nel 2015 alcuni ricercatori del Georgia University Medical Center avevano scoperto gli effetti positivi che questo farmaco aveva sui pazienti con patologie neurodegenerative.
Il Nilotinib oltre ad essere stato un farmaco molto ben tollerato, è capace di rilasciare dosi importanti di dopamina, una sostanza chimica che nelle persone affette da Parkinson è molto carente.
Grazie dunque al Nilotinib pare che si riesca anche a rallentare il declino motorio, notizia già molto importante.
Chiaramente sono stati fatti dei test per scoprire gli effetti di questo farmaco su pazienti affetti dalla malattia del Parkinson.
Persone con un’età che si aggira attorno ai 70 anni sono stati divisi in due gruppi, uno dei due trattati con il farmaco e l’altro con un placebo.
Durante questi test sulle persone affette da Parkinson sono stati usati dei dosaggi inferiori rispetto a quelli che generalmente vengono somministrati a pazienti oncologici.
Da questo studio è uscito fuori che le persone che avevano assunto il farmaco mostravano non soltanto un incremento della dopamina del 50%, ma anche una riduzione di proteine tossiche che sono caratteristiche di questa malattia.
Tutti i pazienti trattati con il Nilotinib hanno anche ottenuto un miglioramento dei controllo dei movimenti.
Non resta dunque che attendere ancora per avere maggiori informazioni riguardo a questo farmaco, ma già questa notizia fa molto ben sperare.
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