Le shockanti immagini che ritraggono le coste del Sudafrica completamente invase da tonnellate di rifiuti in plastica fanno il giro del mondo e preoccupano.
Stanno letteralmente facendo il giro del mondo le immagini che riprendono tonnellate di rifiuti che vagano tra le onde del mare della costa di Durban, a est del Sudafrica.
Le immagini parlano molto chiaramente di una gravissima situazione di disastro ambientale, che si sta lentamente diffondendo e mettendo in ginocchio il nostro pianeta.
Ecco quindi che tutto fa tornare alle parole di Greta Thunberg e alla battaglia che sta facendo affinché si dia il giusto risalto a tematiche che trattano dell’ambiente.
La ragazzina svedese e attivista, è diventato il volto della salvaguardia del pianeta, che al momento si trova in una situazione di grande difficoltà da cui è difficile uscire.
Bisogna fare qualcosa e occorre farla subito, poiché cambiamenti climatici e inquinamento ne stanno facendo da padroni.
Soltanto pochi giorni fa Greta Thunberg ha anche presenziato all’ennesima manifestazione del Fridays For Future, che si è tenuta a Torino davanti a una folla gremita di persone.
Questo è un chiaro segnale che il futuro del nostro pianeta sta a cuore a molti e che al momento è sostanzialmente nelle mani di potenti che hanno il dovere di occuparsi della questione, impegnandosi nell’attuazione di proposte valide e concrete.
Intanto le immagini di questo forte inquinamento in Sudafrica, dove è quasi impossibile distinguere le onde del mare da quelle di rifiuti di plastica, fanno davvero preoccupare.
Il video è stato ripreso da un membro di The Litterboom Project, un’associazione che è nata in questi luoghi per contrastare l’inquinamento che si sta generando nei mari e nei fiumi della zona.
Le riprese sono state sui social e in breve tempo le immagini sono rimbalzate fra tutte le fila del web, destando scalpore e grande shock.
La situazione di queste zone è talmente tanto preoccupante che addirittura gli attivisti di The Litterboom Project solamente nell’ultimo anno e mezzo sono riusciti ad impedire che circa 14000 kg di plastica fossero riversate nell’oceano.
Ciò che gli attivisti chiedono al governo del paese è di pensare e promuovere leggi che riescano a portare ad una riduzione notevole della produzione della plastica.
Occorre però che si creino anche delle infrastrutture che possano in qualche modo occuparsi di questi rifiuti speciali e rimuoverli.
Mettersi all’opera dunque con progetti seri è l’unico modo per poter contrastare l’avanzata di questi disastri, sperando che si riesca in fretta a liberare fiumi e mari da plastica e altra spazzatura.
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