Nuovo caso di aggressione ai danni di una persona disabile, questa volta accaduto in provincia di Cosenza nei confronti di un uomo con problemi psicofisici.
Ennesimo gesto di profonda inciviltà e di bullismo nei confronti di una persona disabile, avvenuto a Corigliano Rossano in provincia di Cosenza.
Solo durante quest’ultimo anno si è sentito parlare del fenomeno in crescita di violenze o di atti di persecuzione e schernimento nei confronti di persone con problemi fisici o psicofisici.
Generalmente questi atti vergognosi sono messi in opera da ragazzi molto giovani, che per passarsi il tempo decidono di prendere di mira povera gente incapace di difendersi.
Queste persone vengono maltrattate e aggredite in vari modi, trattati come se non avessero una loro dignità.
Tali gesti non sono altro che la conseguenza di una cattiva educazione, che dovrebbe insegnata in primo luogo a casa e poi nelle scuole.
E’ ovvio che di fondo nella mente chi compie gesti del genere non sia chiaro quanto sia importante il rispetto di tutti gli esseri viventi e in particolare delle persone con difficoltà.
Ma proprio queste ultime, e in particolare le persone disabili, sono state scelte sempre più spesso, come già detto, come vittime ideali per svagarsi in un momento di noia.
Gesti di violenza in continuo aumento ai danni di persone con disabilità
È proprio quello che è successo in provincia di Cosenza quando tre giovani si sono addentrati all’interno di una casa di un uomo con evidenti disabilità psicofisiche, che vive insieme al fratello, anche lui con dei ritardi mentali.
Pare che non si sia trattato della prima volta che si portava avanti la medesima violenza ai danni di questi uomini, e che che già in precedenza i giovani si erano recati nella stessa abitazione.
I Carabinieri della Compagnia di Corigliano Rossano hanno potuto constatare che tre ragazzi di 19, 20 e 26 anni, due italiani e un rumeno, avevano schernito più volte uno dei due uomini, prendendolo anche a schiaffi.
Il tutto era stato anche filmato e fotografato dai ragazzi, per poi essere pubblicato sul social network Instagram in modo tale da continuare a sbeffeggiare e ridere dell’accaduto.
Le accuse che al momento pendono sui tre ragazzi sono di tortura aggravata ai danni di una persona disabile, violazione di domicilio e anche interferenze illecite nella vita privata.
Intanto tutti i responsabili sono stati arrestati per ordinanza emessa dal Gip del tribunale di Castrovillari.