La decisione della sindaca di Roma, Virginia Raggi, di chiudere le scuole per l’allerta meteo sta dando vita a polemiche e proteste: “Un po’ di pioggerella”
La situazione relativa al maltempo continua a preoccupare l’Italia e si sommano le decisioni di chiusura delle scuole in seguito all’allerta meteo: in particolare, a Roma, la scelta di Virginia Raggi è oggetto di critiche e polemiche da parte di presidi e insegnanti.
Ieri, sia il Sindaco di Napoli Luigi De Magistriis che quella di Roma, Virginia Raggi, hanno optato in virtù dell’allerta meteo, di provvedere alla chiusura di scuole, parchi e cimiteri.
Tale decisione ha suscitato la polemica dei presidi, secondo cui “le scuole di Roma sono state chiuse con un un po’ pioggerella”.
Al contempo arriva il commento del sindacato degli insegnanti che, rispetto all’ordinanza della Raggi, si dice incredulo.
Il coordinatore nazionale della Gilda Rino Di Meglio, ha sottolineato al riguardo di non comprendere quale comunicazione sia arrivata al Sindaco.
Inoltre si dice “incredulo” per la scelta di chiudere le scuole ad altitudine dove non sono previsti particolari fenomeni come nevicate o gelate.
“Al nord che si dovrebbe fare?”, si domanda, aggiungendo che la chiusura per tre mesi all’anno, senza andar più negli edifici scolastici è secondo lui esagerata.
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Preside e insegnati contro la Raggi e la decisione di chiudere le scuole per l’allerta meteo
Monta dunque la polemica per la scelta, compiuta dal sindaco di Roma Virginia Raggi, di chiudere le scuole romane in seguito all’allerta meteo.
La decisione è conseguente ai problemi di maltempo che si stanno verificando in questo periodo nel Paese.
Il coordinatore nazionale della Gilda, Rino Di Meglio, pur affermando di non sapere se la colpa appartenga al sindaco o a chi si è occupato di emanare un’allerta, a suo avviso “eccessiva”, ha sottolineato che si tratta di un’esagerazione.
Poi focalizza il punto sul fatto che non si studia più, in virtù delle numerose chiusure scolastiche per maltempo o elezioni.
Anche Mario Rusconi, il presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma, lancia delle critiche. Quest’ultimo si sofferma sul danno d’immagine per la scuola che secondo lui è davvero molto alto.
“Dovevano essere mobilitati i municipi – spiega il presidente – con i loro uffici tecnici per verificare lo stato delle scuole a rischio”, spiega Rusconi, che avrebbe preferito tale scelta rispetto alla chiusura.