Andrea Laszlo De Simone, cantautore torinese, esce con il suo nuovo lavoro musicale dal titolo Immensità, un album intenso, mistico e appassionante.
Uscito nel novembre del 2019 il nuovo album del musicista torinese Andrea Laszlo De Simone dal titolo “Immensità”.
Si tratta del secondo lavoro del cantautore, che dopo la fortuna incontrata con il suo “Uomo Donna”, il disco che lo ha visto di debuttare sul panorama discografico italiano, si presenta con un nuovo progetto ambizioso e molto interessante.
De Simone ci aveva già abituati ad un ritorno musicale ad un sound tipico degli anni ’60-’70, che aveva molto interessato i critici musicali.
L’approccio alla musica di questo cantante si stacca in maniera molto netta da quella che è la scena attuale discografica, dove c’è di base la tendenza ad un suono più moderno e molto accattivante.
Già con il disco “Uomo Donna”, l’artista aveva reso chiaro l’intento di produrre un progetto che non volesse a tutti i costi arrivare alla massa, ma che riuscisse ad esprimere piuttosto l’anima di questo artista.
Anche in questo caso Andrea Laszlo De Simone si è cimentato nel lavoro di un disco, “Immensità”, che probabilmente non riuscirà ad arrivare al grande pubblico, ma che presenta una struttura musicale e una profondità artistica molto elevata.
Un disco con forti derivazioni che rimandano a Battisti
Il concept di questo album è quello di un viaggio musicale, con i suoi 9 brani da ascoltare senza interruzioni.
La struttura interna dei pezzi prevede 4 capitoli, brani che sono preceduti da un preludio tre interludi e per finire una conclusione.
Sostanzialmente preludio, interludio e conclusione sono stati studiati come accompagnamenti solamente musicali, che vogliono precedere e concludere degnamente i 4 brani principali, gli unici a contenere una parte cantata.
I pezzi che rispecchiano il modello canzone, con testi e parti cantante a cui si è più abituati sono: “Immensità”, “La nostra fine”, “Mistero” e “Conchiglie”.
In ogni brano Andrea Laszlo De Simone dimostra di avere una grande padronanza musicale e dei profondi echi che rimandano a Battisti e al cantautorato della sua epoca, in cui suoni prog si mescolano ad un sapiente uso di archi.
Il tutto ci porta ad una atmosfera quasi onirica, misteriosa e molto profonda, capace di catturare l’attenzione di un pubblico amante della musica, che certamente non mancherà di rimanere colpito da questo straordinario lavoro.