Uscito il nuovo album della band torinese dei Subsonica dal titolo Microchip Temporale, una rielaborazione del loro secondo disco che gli ha dato la fama.
E’ uscito a fine novembre l’album dei Subsonica “Microchip Temporale”, una riproposizione del disco più amato della band e che li ha portati al successo dal titolo “Microchip emozionale”.
Ci troviamo nel pieno di un periodo della discografia musicale in cui pare essersi fatta forte la necessità per molti cantanti e gruppi di un ritorno ai propri inizi di carriera.
Non si sa bene questo impeto da cosa nasca e se si tratti in realtà di un semplice momento di stallo che la discografia sta vivendo, con la conseguente difficoltà di vendita di cd con brani inediti.
Fatto sta che sono sempre di più gli artisti che si cimentano nella rielaborazione dei propri dischi, che hanno rappresentato la svolta per le loro carriere.
Purtroppo questo tipo di scelta però non è sempre vincente, proprio perché spesso è troppo palese il fatto che si tratti soltanto di un’operazione creata ad hoc per cercare di scalare le classifiche di un mercato musicale costantemente bombardato da novità.
Per gruppi che sono inattivo da 30-40-50 anni non è facile trovare un proprio spazio all’interno di questo nuovo mondo discografico e crearsi una dimensione che riesca a non farli affondare.
Un viaggio nel tempo nella memoria musicale dei Subsonica
Il rischio era altissimo anche per i Subsonica quando hanno deciso di realizzare il progetto di “Microchip temporale”, che voleva omaggiare i vent’anni dall’uscita del loro secondo album.
“Microchip emozionale” uscì nel 1999 e segnò l’inizio della loro carriera e fortuna, inserendo la band torinese nella scena musicale italiana alternativa.
Vent’anni dopo quel famoso album ecco che i Subsonica tornano a plasmare nuovamente la struttura di quei brani tanto amati dal pubblico, rielaborandoli e giocando con i suoni.
Per realizzare questa nuova edizione del disco, la band si è servita dell’aiuto dei musicisti più in voga nel panorama discografico italiano attualmente.
Al disco hanno dunque partecipato nomi noti tra cui: Willie Peyote, Nitro, Coma_cose e Mamakass, Elisa, Motta, Lo Stato Sociale, Coez, Cosmo, Achille Lauro, Ensi, Fast Animals and Slow Kids, Miss Keta, Gemitaiz.
La scelta di questi artisti non è stata casuale e se l’intento era quello di dare a questo album una nuova linfa moderna, si doveva attingere ad un panorama musicale contemporaneo.
L’impresa poteva portare ad una riuscita molto poco convincente, e invece “Microchip temporale” suona bene e trasuda un’energia intensa e positiva, presentandosi come un disco che si fa ascoltare piacevolmente.
Alcune collaborazioni più di altre convincono particolarmente, come ad esempio quella con Cosmo che ha partecipato alla canzone “Discolabirinto”, con i Fast Animals and Slow Kids che hanno cantato in “Albe Meccaniche”, “Strade” cantata da Coez e “Tutti i miei sbagli” che è stata rivisitata con Motta.
Per omaggiare in modo totale il loro secondo album, i Subsonica hanno inoltre pensato di inserire nella copertina dell’ultimo disco la stessa ragazza giapponese che aveva posato vent’anni fa per il cd.
Nel complesso dunque “Microchip temporale” non appare come un scimmiottamento dell’album originale, ma come una vera riproposizione in chiave moderna e un progetto molto interessante.
Da marzo 2020 i Subsonica inizieranno il loro tour nei club, per festeggiare questo ventennale per loro così importante.
La scelta di organizzare live i luoghi dalla capienza ridotta, sta tutto nell’intento di poter regalare e vivere un concerto più intimo e maggiormente a contatto con i propri fan.