Un uomo di 68 anni custode di una depandance di una villa situata nelle campagne in provincia di Bologna, ha sparato ad un giovane che si era introdotto nell’abitazione
Un ragazzo non ancora identificato (non gli sono stati trovati documenti addosso) è stato trovato morto verso le cinque del mattino nelle campagne in provincia di Bologna, nello specifico nei pressi di un casolare a Bazzano, in Valsamoggia. Si presume che potesse avere tra i 20 e i 25 anni.
A stroncarlo, un uomo italiano di 68 anni, che dopo aver udito dei rumori fuori la depandance della villa di cui è custode per conto di una famiglia fiorentina, ha sparato dalla finestra colpendolo con cinque colpi. La pistola utilizzata risulta in regola.
Insieme alla moglie, che era stata la prima ad avvertire degli anomali movimenti hanno poi avvertito le forze dell’ordine. Sul posto sono giunti immediatamente i militari del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Borgo Panicale, quelli della stazione di Bazzano e il nucleo investigativo del comando provinciale di Bologna.
Al loro arrivo non hanno potuto altro che constatare il decesso della vittima, che non aveva con sé nessun tipo d’arma. Pochi metri più avanti sono stati ritrovati alcuni attrezzi presi dal capanno della villa, il cui accesso era stato palesemente forzato. Per questo l’ipotesi più plausibile è che il giovane non era solo e che gli altri complici siano riusciti a scappare.
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Uomo uccide giovane che rubava nel suo casolare a Bologna: legittima difesa?
Una dinamica che scatena molte polemiche soprattutto per quanto concerne la tanto decantata legittima difesa. Un tema su cui le normative sono mutate spesso negli ultimi anni. Questo caso è decisamente particolare, anche se alla fine l’uomo rimasto ucciso si era reso protagonista di un atto vandalico.
La nuova legge che ha cambiato l’articolo 52 del codice penale parla chiaro in tal senso. La difesa è infatti sempre considerata legittima per coloro che all’interno del proprio domicilio o di posti ad esso equiparati, respinge eventuali intrusi. Può essere applicata con violenza e anche con la minaccia di uso di armi o altri mezzi contundenti. Dunque per quest’ultima specifica la questione sarà oggetto di accurata riflessione da parte delle autorità competenti.
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