L’estremizzazione climatica dell’ultimo periodo spiegata da un esperto. Quali le cause e come l’uomo può intervenire per cercare di contenere questi fenomeni
Dopo i fenomeni di grande piovosità registrati nel mese di novembre che hanno provocato gravi situazioni di allerta meteo, ci si chiede il perché in alcune aree si siano riscontrati tanti fenomeni alluvionali. Ad essere maggiormente colpite sono state le zone che si affacciano sul mar Tirreno, ed in modo particolare il settore nord occidentale italiano come ad esempio la Liguria in primis ed il Piemonte, In alcune aree di Genova la media del mese di novembre appena concluso è stata di oltre 500 mm di pioggia accumulati, un dato molto elevato se si pensa che a Novembre mediamente sul capoluogo ligure cadono circa 150 mm di pioggia. Ma anche la Campania ha registrato eventi di grave criticità.
Ma cosa ha determinato così tanta pioggia?
La parola all’esperto Alessandro Di Fazio: “Tra le cause di questa estremizzazione del clima c’è prima di tutto il riscaldamento delle acque marine. Le acque del Mediterraneo, infatti, negli ultimi anni hanno registrato un costante aumento tanto da sfiorare nel periodo estivo in alcuni tratti delle coste valori vicino ai 30 gradi centigradi, un valore estremamente elevato e molto vicino a quello dei mari tropicali. Molte difatti sono le segnalazioni di fauna acquatica tropicale avvistate nel bacino del Mediterraneo”.
E’ dunque questo il fenomeno che sta alla base delle piogge alluvionali che purtroppo in maniera quasi cadenzata si registrano in Italia provocando alluvioni lampo contraddistinte da piogge molto violente. Queste piogge hanno la caratteristica di riversarsi su una determinata area geografica in pochissimo tempo, non dando la possibilità al terreno di ricevere ed assorbire l’acqua e causando fenomeni critici che risultano di difficile gestione per l’uomo.
“Quest’anno un possente anticiclone sull’ Europa orientale, ha fatto da blocco al transito delle perturbazioni, inibendo di fatto il cammino delle perturbazioni nel loro classico movimento da ovest verso est”.
Alcune zone d’Italia hanno subito dei danni pesanti a causa del maltempo, come si spiega questo fenomeno su base scientifica? “Le perturbazioni spesso e volentieri, sempre a contatto con le calde acque marine sono andate in cut- off, ossia hanno determinato dei cicloni mediterranei con all’interno la formazione di ammassi nuvolosi molto intensi a rotazione antioraria, tipica dei vortici ciclonici, con delle celle temporalesche molto forti. Ecco spiegato come le aree più occidentali italiane sono state le più penalizzate perché più esposte a questo tipo di circolazione di tipo atlantico/ Mediterraneo”, spiega Di Fazio.
Esiste un modo per contenere questi fenomeni? “La causa del movimento delle masse d’aria non può essere eliminata, tuttavia il riscaldamento globale, aumentando la temperatura delle acque marine, è la prima causa di questi fenomeni violenti che si sviluppano specialmente nel periodo autunnale, per cui è di fondamentale importanza riuscire a contenere il fenomeno del global warming”.
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