Fridays For Future, oggi il quarto appuntamento della manifestazione mondiale in difesa dell’ambiente, scendendo in piazza per chiedere provvedimenti seri.
Nella giornata odierna, venerdì 29 novembre 2019, si è giunti al quarto appuntamento mondiale con il Fridays For Future, i famosi scioperi per il clima che sono stati lanciati dalla giovane attivista svedese Greta Thunberg.
Giovani di tutto il mondo, durante le precedenti manifestazioni, sono scesi in piazza per gridare a gran voce la loro rabbia contro un sistema che non dà importanza a temi urgenti come la salvaguardia dell’ambiente e il conseguente futuro dell’uomo.
Quest’oggi, in molte città italiane si ritorna dunque a discutere del tema, riempiendo nuovamente le piazze principali in un venerdì molto particolare, che quello del Black Friday, l’iniziativa americana spopolata anche in Italia, che prevede sconti su vari prodotti o eventi.
I giovani attivisti del Fridays For Future quindi manifestano nella giorno in cui il consumismo ne fa da padrone, con l’intento di farla diventare una giornata di protesta e di lotta per un futuro migliore.
Tra le persone scese in piazza c’è chi sostiene che il modello consumistico, che incoraggia sempre a comprare nuovi e inutili beni, offusca e confonde la mente da quello che dovrebbe essere il vero obiettivo, cioè quello di sostenere un modello di vita sano, pulito e che rispetti l’ambiente.
Varie le richieste al governo italiano da parte dei manifestanti
Ad aggregarsi a questa manifestazione ci sono anche le famose “sardine”, movimento nato per protesta contro il populismo e una politica che porta avanti messaggi inutili e vuoti.
I manifestanti italiani del Fridays For Future chiedono al governo di tagliare i sussidi che sono dannosi per l’ambiente, lo stop al processo di liberalizzazione del mercato dell’energia, che ci sia un Piano Nazionale Integrato per l’energia e il Clima che si occupi di finanziare azioni che possano aiutare a mitigare i cambiamenti climatici e che si arrivi alla decarbonizzazione entro il 2025.
Tra le richieste c’è anche un focus sulla situazione drammatica dell’Ilva, e si chiede una riconversione ecologica e sostenibile di questa fabbrica.
Sono dunque tanti i punti che vengono elencati allo Stato e che propongono azioni reali e non semplici parole e promesse che non portano a nulla.
Purtroppo però, come gli stessi manifestanti del Fridays For Future hanno più volte ammesso, i poteri forti di tutto il mondo non sembrano ancora essersi mossi con soluzioni tangibili e possibili, che agiscano in maniera significativa per risolvere il problema.