Adriano Celentano e Ilaria Cucchi: la dedica e la risposta su Facebook

Adriano Celentano nell’ultima puntata di Adrian dedica una canzone ad Ilaria Cucchi. La risposta di Ilaria. In passato aveva già manifestato vicinanza alla famiglia

Adriano Celentano Ilaria Cucchi
Adriano Celentano (Getty Images)

Adriano Celentano, durante l’ultima puntata di Adrian, andata in onda lo scorso 28 novembre 2019 su canale 5, ha intonato la canzone “L’emozione non ha voce” dedicandola alla sorella di Stefano Cucchi, Ilaria. “Coloro che minacciano di morte la sorella di Stefano Cucchi non si rendono conto di quale portata è il rischio che loro stessi stanno correndo. Il vostro vero nemico non è lei o chi invoca la giustizia ma l’odio che avete dentro di voi e che vi sta divorando” dichiara riferendosi a chi l’ha minacciata di morte in seguito alla condanna dei due carabinieri per omicidio preterintenzionale ai danni di Stefano.

Grande commozione tra il pubblico. Arriva da Facebook la risposta di Ilaria, che sulla sua pagina scrive: “Grazie Adriano Celentano per le tue parole e per aver dedicato a me la tua bellissima canzone. Stasera mi sento di dire solo questo”.

Adriano Celentano ed il post dedicato a Stefano: “Adesso sei finalmente libero”

Adriano Celentano Ilaria Cucchi
Adriano Celentano (Getty Images)

Già nel lontano 2014 Celentano dedicò un pensiero alla famiglia Cucchi in post un molto toccante, in quel caso, rivolgendosi idealmente a Stefano, cercava di risvegliare le coscienze di un mondo dal cuore intorpidito ed assuefatto al male. “Ciao Stefano! Hai capito adesso in che mondo vivevi? Certo dove sei ora è tutta un’altra cosa. L’aria che respiri ha finalmente un sapore. Quel sapore di aria pura che non ha niente a che vedere con quella maleodorante che respiravi qui sulla terra. Lì c’è la LUCE,la LUCE vera! Che non è quella flebile e malata di quei giudici “ignavi” che, come diceva Dante, sono anime senza lode e senza infamia e proprio perchè non si schierano nè dalla parte del bene e nè da quella del male sono i più pericolosi, e giustamente il Poeta li condanna. Ma adesso dove sei tu è tutto diverso. Lì si respira l’AMORE del “Padre che perdona” e non di chi ti ha picchiato e massacrato fino a farti morire. Sei finalmente libero di amare e scorrazzare fra le bellezze del Creato, senza piu’ il timore che qualche guardia carceraria ti rincorra per ucciderti. Perchè dove sei tu non si può morire. La morte non è che un privilegio dei comuni mortali e quindi proibito a chi non ha la fortuna di nascere. Un privilegio dell’ANIMA che, se non la uccidiamo del tutto, ci riconduce alla Vita ETERNA».

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