Yara Gambirasio: ancora contestazioni sulla prova. L’intervista al consulente della Procura di Bergamo al settimanale “Oggi” apre la strada ad una superperizia. Non è tutto chiaro
Nuove contestazioni in ordine alla prova scientifica nel caso di Yara Gambirasio, la ragazzina tredicenne promessa della ginnastica artistica, assassinata il 26 novembre del 2010 in provincia di Bergamo. Condannato in via definitiva per l’omicidio il carpentiere Massimo Bossetti, sposato e padre di famiglia che di recente ha chiesto aiuto a Vittorio Feltri.
La vicenda si riapre in occasione di un’intervista rilasciata al settimanale “Oggi” da un consulente della Procura di Bergamo, tale Giorgio Casali, il quale dichiara che è ancora presente presso il San Raffaele il materiale genetico ascrivibile a Ignoto 1, queste le sue parole: “Il Dna di Ignoto 1 è sempre stato al San Raffaele. L’abbiamo conservato. E c’è ancora. Anche se proprio in questi giorni stiamo restituendo il materiale genetico alla Procura di Bergamo che lo ha richiesto”.
Parrebbe una rivelazione sconcertante, giacché Claudio Salvagni, uno degli avvocati di Bossetti, ricorda che tutte le richieste tese ad ottenere una superperizia che confrontasse il DNA di Bossetti con quelle di Ignoto 1 sono sempre state respinte con la motivazione dell’esaurimento dei reperti. Adesso dice: “Grazie al vostro settimanale scopriamo che non è vero. Il materiale genetico c’è sempre stato e c’è ancora. E la Procura lo ha sempre saputo. La superperizia si può e si deve fare. E se le notizie saranno confermate anche da una indagine difensiva per la quale ho già ricevuto mandato da Bossetti, verrà valutata ogni possibile azione per il ripristino della giustizia violata, non esclusa una denuncia penale per frode processuale”. Il caso di Yara ad oggi sembrerebbe da annoverare tra quelli in cui la genetica non è in grado di dare un aiuto risolutivo nella soluzione di vicende portate davanti all’attenzione dei Tribunali.
Il parere del genetista della famiglia di Yara Gambirasio
Molto tranquillo invece il Genetista della famiglia di Yara Gambirasio, Giorgio Portera che puntualizza: “Il fatto che ci fossero estratti custoditi dal genetista Casari non è una novità. Lui stesso l’aveva confermato nel processo di primo grado” – poi specifica- “queste porzioni sono intorno alla traccia 31 G20 che ha dato la compatibilità più forte con Bossetti, che è esaurita. È giusto distinguere quindi, quando si dice che non c’è materiale. Lo stesso Casari analizzò questo tracce con i metodi più avanzati e io stesso riscontrai non potessero dare contributi in più rispetto a quelli già noti”, conclude Portera.