Il voto delle Regionali in Emilia Romagna è una battaglia politica che si gioca su diversi tavoli, sondaggi compresi: ecco chi è avanti tra i partiti
Campagna elettorale, proclami, impegni, il voto delle Regionali in Emilia Romagna sarà davvero importante e potrebbe seriamente incidere sugli assetti del Paese e sulla stabilità dl governo: ecco secondo i sondaggi chi è avanti.
La Regione ‘rossa’ potrebbe confermare o cambiare il proprio colore, nelle elezioni del 26 gennaio, e tra i diversi partiti è già guerra di sondaggi.
Stando a quanto elaborato dal sondaggista Alessandro Amadori per Affaritaliani.it, il candidato Stefano Bonaccini avrebbe un vantaggio di due punti rispetto alla candidata dal centrodestra, sponsorizzata dal leader della Lega Matteo Salvini, Lucia Borgonzoni.
La suddetta analisi viene svolta in seguito all’esisto della votazione sulla piattaforma Rousseau, in cui è stata decisa la partecipazione al momento elettorale da parte del Movimento 5 Stelle.
Sta facendo molto discutere in queste ore la rivelazione di Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano, che ha reso pubbliche le minacce pesanti che le sono arrivate di recente
Emilia Romagna al voto per le Regionali: ecco tutti i numeri dei sondaggi
Cresce l’attesa per il momento elettorale del 26 gennaio in Emilia Romagna, con i partiti, e forse lo stesso governo, che si giocano una grossa porzione di futuro.
Secondo quanto si evince dal sondaggio sopracitato, il candidato del Partito Democratico, Stefano Bonaccini, avrebbe un consenso pari al 46%. Quest’ultimo, staccherebbe quindi di due punti la sua “rivale” alle elezioni, la candidata senatrice della Lega Lucia Borgonzoni, che ottiene il 44%.
Per quanto riguarda gli altri partiti, il Movimento 5 stelle si attesterebbe al 7% mentre gli altri starebbero sul 3. Grande peso, nel corso della campagna elettorale, avrà il riuscire a convincere gli indecisi, il cui voto potrebbe incidere, e molto, sull’esito finale. Ad oggi, gli stessi indecisi si aggirerebbero intorno al 25%.
Molti analisti concordano sull’idea che, ad essere forte, non sia tanto il PD ma il candidato, che da Governatore uscente ha saputo convincere i cittadini sull’operato durante il mandato.
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