L’offerta di alcolici si arricchisce di una nuova variante di gin: quello aromatizzato con lo sterco degli elefanti: “Delizioso e speziato”, secondo i produttori, una coppia sudafricana di coniugi
E’opinione comune che lo sterco sia il migliore fertilizzante nonché quello più naturale, quindi privo di indesiderati effetti collaterali tipici di quelli sintetici. Molteplici sono gli usi dello sterco: in Africa ancora oggi molte tribù indigene si servono dello sterco degli animali come collante per la struttura portante delle loro capanne. E forse nemmeno i più appassionati calciofili sanno che l’epiteto offensivo rivolto dai tifosi avversari a quelli del Boca Juniors, uno dei più titolati club di calcio dell’Argentina e non solo, è “bosteros“, letteralmente “raccoglitori di m…a”, proprio perché il loro stadio “Aberto Josè Armando”, non a caso meglio conosciuto come “La Bombonera“, come per esorcizzare tale graveolente e poco dignitosa occupazione, sullo stesso sito dove un tempo era attiva una fabbrica che produceva mattoni con lo sterco dei cavalli. Eppure, lo sterco stuzzica come nessun’altra materia prima la fantasia umana: una coppia sudafricana di coniugi, Les e Paula Ansley, ha realizzato una variante di gin con lo sterco degli elefanti.
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Sudafrica, coppia di coniugi produce gin con lo sterco degli elefanti: “Delizioso e speziato”
A detta degli intrepidi coniugi, il loro gin allungato allo sterco degli elefanti è “delizioso, con un retrogusto leggermente terroso e speziato“. Tutto merito della dieta dei pachidermi che si nutrono di una varietà di frutti e fiori ma più di due terzi di quanto da loro ingerito non viene metabolizzato. Pertanto, i loro escrementi vengono asciugati e lavati per rimuovere sabbia e terriccio in modo da poter enucleare solo i fiori, i frutti, le foglie e la corteccia digeriti. Servono, però, ben cinque sacchi di sterco per un lotto da 3mila a 4mila bottiglie del gin aromatizzato agli escrementi di elefanti “Indlovu“.
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