Il Black Friday è l’evento dell’anno in cui è facile imbattersi in occasioni imperdibili. Ma i pericoli dello shopping compulsivo sono dietro l’angolo
L’appuntamento con il Black Friday quest’anno è fissato per venerdì 29 novembre, giorno in cui le varie attività commerciali registreranno incassi record grazie alle forti promozioni che vengono lanciate in questa data ed anche grazie ad alcune trovate geniali come quella promossa dal colosso spagnolo Zara.
Se da una parte il Black Friday riesce a far rinvigorire un’economia un po’ sottotono, specie per la sua data strategica, che lo rende giorno ideale da dedicare acquisti natalizi, c’è un’altra faccia della medaglia che è stata analizzata dalla Facoltà di Medicina dell’Università di Hannover in Germania, che riguarda i pericoli da shopping compulsivo. E’ subito allarme: “essere dipendenti dagli acquisti sul web dovrebbe essere riconosciuto come un vero e proprio disturbo mentale“.
Insomma, fare shopping per alcune persone può diventare una vera e propria dipendenza, si continua a spendere fino ad indebitarsi e si acquistano cose di cui non si sa cosa farne.
Alcuni psicologi dell’Università di Bergen in Norvegia, in collaborazione con altre università inglesi ed americane, hanno stilato una lista di sintomi che consentono di capire se si è o meno vittime di questa forma di disturbo.
Ecco i sette sintomi di shopping compulsivo
La capo ricercatrice Andreassen, nel lavoro pubblicato su Frontiers in Psychology, ha disegnato il profilo psicologico del soggetto che più facilmente può divenire preda di questa trappola infernale.
Secondo la Andreassen la vittima predestinata dello shopping compulsivo è spesso una donna giovane. Il disturbo può nascere da problemi di scarsa autostima, oppure di ansia e depressione. Ci sarebbero però due tipi di motivazioni che spingono le donne a questo genere di acquisti incontrollati: la prima legata all’esigenza di contare in società, la seconda che vede lo shopping come una medicina per risollevarsi il morale.
Vediamo adesso quali sono i sette segnali che indicano se si è o meno affetti da shopping compulsivo:
- Pensare allo shopping di continuo;
- Comprare per cambiare umore;
- Comprare così tanto da far interferire lo shopping con le incombenze quotidiane;
- Avvertire l’esigenza di acquistare sempre di più al fine di provare la stessa soddisfazione provata in precedenza;
- Impegnarsi per comprare meno senza riuscirci;
- Sentirsi male se per qualche ragione non si può fare shopping;
- Comprare talmente tanto da mettere a rischio il proprio benessere.
Ad ogni domanda si può rispondere di essere in “completo disaccordo”, “disaccordo”, d’accordo” oppure “molto d’accordo”. La dottoressa Andreassen spiega che si può raggiungere la positività al test e dunque essere classificati come compratori/compratici compulsivi se si ritiene di essere completamente d’accordo o d’accordo con 4 dei 7 indicatori.