La vera Amatriciana candidata al riconoscimento UE: ecco le info

Sulla Gazzetta Ufficiale è arrivata la lieta notizia per tutti gli amanti della Amatriciana tradizionale: la Commissione UE ha chiesto la registrazione della nota pietanza per evitare imitazioni

La vera Amatriciana candidata al riconoscimento UE: ecco le info
Fonte: Wikipedia (autore, Popo le Chien)

È stata inoltrata, dalla Commissione UE, la domanda di riconoscimento dell’amatissimo piatto Amatriciana. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta Ufficiale, infatti, la richiesta è stata fatta perché “legata agli ingredienti impiegati e al metodo specifico di preparazione utilizzato tradizionalmente nel comprensorio dei Monti della Laga, dai quali la preparazione trae origine”.

La registrazione del noto piatto del Centro Italia, diventato ancora più famoso dopo il terremoto, impedirebbe così imitazioni e falsi da parte di terzi.

Il riconoscimento è stato poi annunciato dall’ex Sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che ha spiegato come da oggi non sarà più possibile “copiare” la tipica pietanza perché “diventa ufficialmente sinonimo di tradizione e di qualità”.

La ricetta tradizionale, ci tiene a precisare l’ex Sindaco, è un procedimento che si tramanda da intere generazioni ed ora, finalmente, non ci saranno più polemiche a riguardo.

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Riconoscimento UE per la tradizionale Amatriciana: ecco la ricetta

La vera Amatriciana candidata al riconoscimento UE: ecco le info
Fonte: Wikipedia (Autore: LPLT – https://it.wikipedia.org/wiki/File:Bucatini_amatriciana.JPG)

La vera ricetta dell’Amatriciana, secondo quanto riportato dalla Gazzetta Ufficiale, sta dunque per ricevere il riconoscimento che aspetta da anni. La Commissione UE, infatti, ha inoltrato la domanda di riconoscimento dell’amatissima pietanza.

Ma quali sono gli ingredienti che compongono il piatto in questione?

L’Amatriciana, secondo quanto scritto sulla Gazzetta, deve avere alcuni ingredienti fondamentali: Guanciale del tipo Amatriciano; Pecorino del tipo Amatriciano o Romano DOP del Lazio e passata di pomodoro e/o pomodori pelati in pezzi.

Ovviamente non possono mancare: sale, olio d’oliva extravergine, vino bianco, peperoncini e pepe nelle quantità desiderate.

Secondo quanto riportato dalla normativa UE, a partire da oggi chi vorrà contestare quanto scritto nella normativa avrà tre mesi di tempo.

Trascorsi i tre mesi sopracitati, il piatto sarà ufficialmente inserito nel registro europeo delle
Denominazioni d’origine e Indicazioni geografiche (Dop-Igp) e Specialità tradizionali garantite (Stg) di cui l’Italia è leader in Europa.

 

 

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