Con le gambe a mollo nell’acqua alta di Venezia, il leader della Lega Matteo Salvini incalza il governo: “Bisogna fare in fretta”
Il suo appello riecheggia quelli lanciati per altre situazioni drammatiche vissute dal nostro Paese nel recente passato, terremoto in Irpinia nel 1980 e lo spread schizzato oltre la soglia dei 500 punti base nell’autunno del 2011, a conferma di come in Italia non vi sia nulla di più duraturo dell’emergenza. Un Matteo Salvini, con le gambe a mollo nell’acqua alta di Venezia, invita il governo a darsi una mossa: “Bisogna fare in fretta: abbiamo proposto di stanziare un miliardo prendendolo dai 3 miliardi che il governo pensa di dare a chi fa la spesa con carte di credito e bancomat. Città e Regione chiedono di essere coinvolti”. Del resto, oltre ai danni al tessuto economico veneziano, incalcolabili sono quelli all’immenso patrimonio culturale di una delle più amate e visitate città d’arte: il sale presente nell’acqua, infatti, corrode i marmi, con gli effetti che saranno evidenti dopo anni, pertanto sono a rischio i pavimenti in opus sectile ed in opus tessellatum del XII° secolo della Basilica di San Marco così come le colonne, con le loro basi e capitelli, balaustre, bassorilievi e statue.
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