Caporalato: un’inchiesta della Gdf in aziende calzaturiero di Empoli svela lo sfruttamento
Caporalato: migranti pagati un’euro all’ora! E’ questa la sconcertante scoperta della Guardia di Finanza in un azienda calzaturiera ad Empoli.
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Operai costretti a lavorare anche 10 ore al giorno
Una storia agghiacciante che purtroppo si sente ripetere troppo spesso. E in tante regioni d’Italia. Non solo al Sud. Operai costretti a lavorare fino a 10 ore al giorno sei giorni la settimana e pagati anche meno di 400 euro al mese.
Tanto lavoro e fatica per una paga oraria di circa 1,28 euro. Accadeva in ditte calzaturiere a Empoli, gestite da due cinesi. Si tratta di due coniugi, arrestati dalla Guardia di Finanza per bancarotta fraudolenta. Altre accuse: sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e caporalato.
Lavoratori completamente a nero. Per lo più africani provenienti dal Gambia
Caporalato: dagli approfondimenti della guardia di finanza si apprende che i lavoratori impiegati nelle aziende, erano senza contratto. Senza un minimo di tutela e senza ferie o permessi. A lavoro per oltre dieci ore al giorno per poco più di un euro. Condizioni davvero inaccettabili.
Si tratta di lavoratori provenienti dall’Africa, per lo più dal Gambia. Come detto erano assunti completamente al nero o con contratti formalmente part-time ma poi lavoravano 10 ore al giorno, festivi compresi.
Si legge ancora nella nota della Guardia di Finanza che dai rilievi effettuati e dagli elementi acquisiti nel contratto di lavoro veniva riportato dai coniugi cinesi che alcune persone erano a lavoro solo per due ore al giorno. Ma invece non era affatto così perchè in quella fabbrica si lavorava solo per turni uguali o maggiori alle dieci ore.
Turni dalle 9 alle 19 o addirittura alle 20. Questi i termini e le condizioni di lavoro. Ci sarebbero anche delle testimonianze di lavoratori che avrebbero confermato queste notizie.