Il Re della sceneggiata se n’è andato il 12 novembre del 2006. La sua carriera ha rivoluzionato la storia del cinema italiano
Giornata di commemorazione per il mondo dello spettacolo, in particolar modo per quello partenopeo. Oggi infatti si ricorda Mario Merola, uno dei più grandi esponenti del cinema e della musica napoletana.
Nato all’ombra del Vesuvio il 6 aprile del 1934, dopo aver provato ad intraprendere la carriera di calciatore con non molto successo, si dedica al canto. Lo inizia a fare per gioco mentre lavorava come scaricatore al porto. Il suo talento però viene notato durante un’esibizione casuale davanti ai colleghi in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna e nel 1962 incide il suo primo disco “Malufiglio” da cui viene tratta successivamente un film.
Il successo prosegue con Scugnezziello e So’ nnato carcerato e Femmna nera e tanti altri brani. La logica conseguenza è l’approdo nel mondo del teatro prima e del cinema poi, dove esordisce con Sgarro alla camorra nel 1973. Tra i suoi film più importanti che sono rimasti nei cuori degli spettatori meritano una menzione particolare Il Mammasantissima, Zappatore, Carcerato, I figli…So Piezz e Cor e Lacrime Napulitane.
L’aspetto che più di tutti lo ha contraddistinto è la sua riproposizione della “Sceneggiata” un canovaccio teatrale che prevede un triangolo amoroso in cui sono presenti lui, lei e un terzo incomodo, con una connotazione notoriamente negativa.
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Mario Merola ha sposato la moglie Rosa Serrapiglia il 6 Aprile 1964 nel giorno del suo 30esimo compleanno. Dalla loro unione sono nati tre figli Michele Roberto, Loredana e Francesco. I due maschi hanno seguito le sue orme intraprendendo la carriera artistica.
Diverse le passioni dell’attore-cantante napoletano, tra cui il Festival di Sanremo a cui ha sempre presenziato negli anni. Inoltre era molto sensibile al fascino femminile e al gioco d’azzardo, aspetti dichiarati dallo stesso Merola nella sua autobiografia “Napoli solo andata…il mio lungo viaggio”. Si è spento il 12 novembre del 2006 presso l’ospedale di Castellammare di Stabia per un’insufficienza cardio-respiratoria.
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