Secondo il primo ministro della Polonia, Mateusz Morawiecki, Netflix avrebbe dichiarato il falso all’interno della miniserie: “Solo il diavolo lo sa”
Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki attacca Netflix. Secondo il politico infatti, la piattaforma avrebbe mostrato all’interno di un documentario, campi di concentramento nati entro i confini dell’attuale Polonia. Cosa non del tutto inesatta, ma Morawiecki ci tiene a sottolineare che quei territori erano, all’epoca, sotto il dominio tedesco e che quindi Netflix, dovrebbe riscrivere l’episodio e correggere quello che sarebbe un grave errore.
Il primo ministro, avrebbe scritto direttamente al CEO di Netflix, Reed Hastings chiedendogli di modificare la mappa. La denuncia, partita da Varsavia, è stata poi resa pubblica tramite un tweet partito dall’account ufficiale del Ministro degli affari esteri della Polonia.
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Secondo la Polonia, Netflix avrebbe falsificato la storia con una mappa
La mappa che ha scatenato le polemiche, è presente in uno degli episodi di “Solo il diavolo lo sa”, documentario che parla di John Demjanjuk, presunta guardia carceraria di uno dei campi di concentramento all’epoca presenti nell’Est Europa. Demjanjuk, era un uomo ucraino naturalizzato americano ed abitante di Cleveland.
La nuova legge: Poco più di un anno fa, a marzo del 2018, proprio la Polonia ha istituito una nuova legge a proposito del tema Olocausto. Sarebbe condannabile con una pena fino a tre anni di reclusione infatti, chi dovesse definire “polacchi”, i campi di concentramento gestiti allora dai nazisti o chi dovesse accusare la Polonia di essere complice della Shoah.