Tra le misure in materia previdenziale contenute nella Legge di Bilancio 2020 anche la pensione di garanzia: cos’è e chi sono i beneficiari
Tra i provvedimenti contenuti nella Legge di Bilancio 2020 non solo la conferma, in via sperimentale anche per il 2021, di Quota 100, la facoltà di andare in pensione dopo a 60 anni dopo aver maturato 40 anni di contributi previdenziali, ma anche il rinnovo per il 2020 dell’Opzione Donna, la possibilità concessa alle donne di andare prima in pensione, 58 anni per le dipendenti, 59 anni per le autonome, con almeno 35 anni di contributi, ma con assegno più “leggero”. Inoltre sono previsti contributi per i caregivers, coloro che assistono persone disabili, ma la vera novità è la pensione di garanzia per assicurare ai giovani a basso reddito con carriere discontinue una reale copertura previdenziale e quindi un assegno di pensione. Mentre è stata espunta dal testo della Legge di Bilancio “Quota 41“, andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età, fortemente sostenuta dalla Lega dell’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini.
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Legge di Bilancio 2020: che cos’è la pensione di garanzia
Già i governi Renzi e Gentiloni hanno valutato la possibilità di introdurre la pensione di garanzia senza, però, approdare a nulla di concreto. Ora la misura è contemplata dalla Legge di Bilancio 2020 al fine di rendere cumulabile il basso trattamento economico, per effetto del passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo, che matureranno tutti coloro che andranno in pensione tra 20/30 anni con altre misure di sostegno al reddito come assegni di tipo sociale. Tuttavia per renderla concreta occorre eliminare per legge il vincolo del 1.5 volte il minimo previsto per l’assegno Inps.
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