A 15 anni dalla morte, il ricordo di Marco Pantani, dall’esordio alla espulsione dal Giro fino alla morte nell’hotel di Rimini.
Marco Pantani, soprannominato ‘Il Pirata’ era nato il 13 gennaio 1970 a Cesenatico. Tra i ciclisti italiani più conosciuti, è secondo molti uno dei migliori scalatori, grazie sia ai suoi scatti che alla capacità di ripresa. Nella sua carriera come ciclista ha vinto sia il Tour de France che il Giro d’Italia nel 1998. E’ stato il primo italiano a vincere il Tour de France dai tempi di Felice Gimondi nel 1965. Ha conquistato anche 46 vittorie di tappa e nel 1995 il bronzo ai Mondiali di linea.
Marco Pantani, 1 metro e 70 di altezza, era subito riconoscibile per la sua testa rasata, le orecchie prominenti e la bandana, come lo era altrettanto per il suo stile di arrampicata in montagna. Le sue vittorie, tuttavia, furono offuscate dalla depressione cronica e dalle pesanti accuse, non provate, di uso di droghe.
È diventato ciclista professionista nel 1992 e nel 1994 ha vinto due tappe al Giro, terminante come secondo assoluto. Ha subito due gravi incidenti nel 1995 e di nuovo nel 1997. Nel 1999 ha vinto quattro tappe del Giro ed era in vantaggio generale quando è stato espulso dalla gara poco prima della fase finale, dopo che un esame del sangue aveva mostrato un ematocrito alto (valutato come un indicatore di un possibile uso dell’eritropoietina, ormone potenziato dal sangue).
Da quell’episodio l’uomo non si è più ripreso. Pantani fu trovato morto in una stanza d’albergo dell’albergo Le Rose a Rimini il 14 febbraio del 2004; dei test più tardi hanno determinato che era morto per overdose accidentale di cocaina mischiata ad antidepressivi.
Il mondo non lo ha dimenticato, anche se non sempre in modo positivo. La sua villa, in cui risiedono i genitori, è stata scenario di ben 7 furti, l’ultimo dei quali per portare via un trofeo di Pantani.
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T.F.