Siria, 70 mila civili in fuga per l’offensiva turca

E’ già emergenza umanitaria in Siria dopo l’inizio dell’offensiva terrestre da parte della Turchia: oltre 70 mila sfollati 

(Getty Images)

Quello che tutti temevano sta diventando realtà: oltre 70 mila civili in fuga dal Nord-est della Siria dopo l’inizio dell’offensiva terrestre della Turchia. Lo hanno denunciato gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani. Del resto già ieri l’Unhcr – Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati – parlava di decine di migliaia di sfollati a seguito dei primi scontri dall’operazione “Fonte di pace” voluta da Erdogan. Quest’ultimo, in un discorso pronunciato in Parlamento, dopo aver ribadito che gli obiettivi dell’offensiva sono quelli di impedire il transito dei terroristi al confine meridionale e di rassicurare l’Occidente annientando l’Isis, ha minacciato di aprire il corridoio che conduce in Europa a migliaia di rifugiati se i leader europei continueranno a descrivere l’operazione come un’invasione: “Se provate a presentare la nostra operazione come un’invasione, apriremo le porte e vi manderemo 3.6 milioni di migranti“.

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Siria, 70 mila civili in fuga per l’offensiva turca. Gli Usa valutano sanzioni contro la Turchia

Mentre fonti militari di Ankara hanno comunicato la conquista dei primi due villaggi curdi in Siria, “liberati dai terroristi”, il portavoce della Federazione curda Siria del Nord, Ahmad Yousef, ha lanciato l’allarme: “Rischiamo un genocidio, ci sono 11 mila combattenti tra cui jihadisti. E quando entrano in una città, uccidono i civili, soprattutto in quelle curde. Nove delle 10 città del “Kurdistan siriano” sono situate vicine al confine e vi vivono 2.5 milioni di persone”. Intanto la deputata repubblicana al Congresso Usa, Liz Cheney, si appresta a presentare nei prossimi giorni una proposta di legge, già appoggiata da 20 deputati repubblicani, per irrogare sanzioni alla Turchia per l’attacco alle milizie curde. Liz Cheney, figlia dell’ex vicepresidente repubblicano Dick, nonostante sia una delle più strette alleate di Trump, si è unita al coro di critiche contro Trump per aver abbandonato gli alleati curdi.

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