Pista ciclabile Napoli, i problemi riscontrati dai ciclisti e i dissesti delle varie piste in città. E ora il Comune è sotto accusa: all’epoca fu pagata tantissimo
La pista ciclabile a Napoli sta diventando motivo di forte discussione in queste ore. Già, perché nel capoluogo partenopeo pensare di utilizzare la pista ciclabile è diventato – per usare un eufemismo – particolarmente complesso. Una vera utopia.
In vari punti della città è praticamente impossibile fare uso della pista. Il tratto che va dal Corso Garibaldi fino al deposito ANM Stella Polare, e che costeggia Via Marina, non solo è in pessime condizioni e non è mai stato utilizzato, ma si è ormai trasformato in una sorta di corsia preferenziale per ciclomotori. Scooter e motorini percorrono la pista per aggirare il traffico infernale di una delle strade più caotiche di Napoli.
Inoltre, come se non bastasse, anche le difficoltà di parcheggio alimentano le difficoltà per il transito dei ciclisti. Non è difficile trovarsi davanti a scene con auto in sosta che impediscono il collegamento della strada. Infine sono tante le lamentele denunciate dalle associazioni di ciclisti napoletane nei confronti di locali o bar della zona, che invadono la strada per piazzare tavolini e sedie proprio nel bel mezzo della pista ciclabile.
Una situazione insostenibile che si riscontra anche in altre zone della città. Nella zona flegrea, ad esempio, il percorso è in condizioni addirittura peggiori: la pista ciclabile di Napoli è tempestata di paletti semi distrutti, buche e percorsi interrotti che mettono a repentaglio l’incolumità dei ciclisti.
Davvero un peccato, oltre che uno spreco. Basti pensare che nel 2010 la costruzione della pista ciclabile a Napoli è costata ben 1.105.408,00€. Una cifra decisamente ingente, ma che ad oggi si è rivelata solo uno spreco di denaro pubblico, in quanto mai utilizzata dai ciclisti napoletani.
E nelle scorse ore, proprio per parlare dell’argomento, è intervenuta la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, Maria Muscarà, che ha decisamente accusato il Comune: ”Siamo di fronte a un disastro annunciato che abbiamo denunciato più volte con un Comune alle prese con annunci a cui non fanno seguito i fatti. È un bene pensare alla bici come mezzo alternativo alle macchine – continua la consigliera ai microfoni de Il Mattino -, ma cosa è stato fatto effettivamente per favorire la mobilità ciclistica?
Le piste ciclabili sono praticamente inutilizzabili perché non rispettano i parametri minimi previsti dal Codice della Strada. Chi ha progettato quella pista provi a incrociare una bici che viene dal senso opposto di marcia. In alcune zone della città percorrere la ciclabile è addirittura pericoloso visto che non esiste alcuna manutenzione e si rischia di ferirsi anche gravemente su paletti divelti e arrugginiti. L’unico tratto di strada in discrete condizioni sarebbe il lungomare, ma il sindaco De Magistris, nonostante i milioni di euro spesi per creare la pista ciclabile, preferisce utilizzare quegli spazi per le sue sagre di paese, negando di fatto ai ciclisti l’uso della pista ciclabile.
Sul trasporto pubblico – ha poi continuato la Muscarà –, che dovrebbe fare da anello di congiunzione tra il trasporto su bici e le grandi distanze della nostra città meglio non commentare, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa”.
L’utilizzo della pista ciclabile in maniera corretta potrebbe rappresentare anche un’ancora di salvezza per i tanti cittadini di Napoli. Da questa settimana, infatti, è entrato in vigore il provvedimento anti-inquinamento del Comune. Una soluzione inevitabile, anche per combattere l’alto numero di malattie dovute all’inquinamento a Napoli.
Le auto saranno impossibilitate alla circolazione per tre giorni a settimana, misura che sta già facendo parecchio discutere. Con lo stop delle auto e un sistema di trasporto pubblico in particolare dissesto, la bicicletta potrebbe essere una buona alternativa ai tanti fruitori urbani. Ma le condizioni disagiate delle piste napoletane rendono anche la bici un mezzo di trasporto inutilizzabile a Napoli.
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