Non si tratta del primo episodio in tal senso. Lo scorso anno la ragazza strangolata aveva già denunciato il partner per poi ritirare la denuncia
La gelosia alle volte può essere un sentimento decisamente negativo, che in persone instabili può sfociare molto facilmente in violenza. È il caso di Carmelo Fiore, operaio 45enne residente a Pozzo d’Adda (alla periferia di Milano), il quale da circa un anno si rendeva protagonista di folli gesti violenti nei confronti della sua ragazza Charlotte Akassi Yapi, 26 enne originaria della Costa D’Avorio.
La relazione tra i due era da tempo tormentata. Andando a ritroso, un anno fa la ragazza aveva sporto denuncia nei confronti del fidanzato, dopo una lite piuttosto accesa, in cui lei nel tentativo di difendersi, gli aveva rotto un dito. In seguito però, ha commesso l’errore che purtroppo fanno molte donne, ovvero quello di perdonare il partner e di ritirare la denuncia.
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Ragazza strangolata: il tragico epilogo
La scorsa settimana una nuova avvisaglia, ma nonostante l’intervento dei carabinieri, la giovane ha deciso di non procedere con la denuncia. Una scelta fatale visto che la notte tra il 23 e il 24 settembre l’uomo ha strangolato e ucciso la povera donna (accusata di avere relazioni alle sue spalle), madre di due bambini avuti da una precedente relazione.
L’uomo in preda al panico dopo il macabro omicidio, ha chiamato l’ex moglie nel cuore della notte confessandole l’accaduto. Successivamente ha provato a togliersi la vita accoltellandosi al torace, ma non è in pericolo di vita e ha poi confessato tutto ai carabinieri.
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