Un finto consulente si sarebbe introdotto nel carcere di Bollate per avere un incontro con Massimo Bossetti: i Carabinieri hanno aperto un’inchiesta
All’interno del carcere di Bollate a Milano, un uomo si sarebbe finto consulente e si è introdotto nella struttura per avere un colloquio con Massimo Bossetti, condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio.
Il terribile incidente è stato denunciato da Cesare Marini, consulente della Procura di Brescia, quest’ultimo avrebbe “prestato” l’identità al malintenzionato non sapendone nulla.
Secondo alcune indiscrezioni, il finto consulente ha suggerito a Bossetti una linea da seguire dopo l’arrivo delle analisi del DNA. Ovviamente il vero consulente, Cesare Marini, ha immediatamente presentato una denuncia e i Carabinieri hanno tempestivamente aperto un’inchiesta.
Grazie all’inchiesta e alla denuncia sporta da Marini si scoprirà l’identità del falso consulente e si arriverà ad una soluzione del mistero che, durante la giornata di oggi, ha tenuto sulle spine l’Italia.
LEGGI ANCHE–> ARISA, MAMMA INDAGATA PER FALSA INVALIDITÀ
Bollate: finto consulente in carcere per parlare con Massimo Bossetti. La smentita
Dunque, durante la giornata di oggi, all’interno del carcere di Bollate a Milano, un uomo si sarebbe finto consulente e si è introdotto nella struttura per avere un colloquio con Massimo Bossetti, condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio.
Durante il pomeriggio è arrivata una smentita dal Ministero della Giustizia. Il Ministero ha dichiarato che nessun colloquio o incontro è avvenuto tra il sopracitato Cesare Marini e Massimo Bossetti.
In seguito, lo stesso Bossetti avrebbe dichiarato che sì ha incontrato un uomo, ma che l’uomo in questione sarebbe un perito informatico del tribunale di Brescia.
LEGGI ANCHE–> MANUEL BORTUZZO, CHIESTI 20 ANNI DI RECLUSIONE PER GLI AGGRESSORI
Infine, il Ministero della Giustizia precisa che, dopo diverse indagini e accertamenti l’avvenimento è privo di fondamento.