Petrolio, impennata del prezzo: aumento del 18% sul mercato europeo

Prima conseguenza dell’attacco a due maxi raffinerie dell’Arabia Saudita: impennata del prezzo del petrolio, aumentato del 18% sul mercato europeo

Come previsto dagli analisti, l’attacco con i droni a due importanti raffinerie di petrolio dell’Aramco, la compagnia che gestisce gli impianti di estrazione e le raffinerie dell’Arabia Saudita, che ha costretto le autorità saudite a sospenderne la produzione, ha avuto come prima conseguenza l’impennata del prezzo del petrolio sui principali mercati: i futures Usa del greggio sono saliti del 15%, mentre i future della benzina sono aumentati dell’11%, secondo la Cnn che cita come fonte Refinitiv, fornitore globale di dati di mercato. Il brent, usato nel mercato petrolifero europeo, è aumentato del 18%.

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Petrolio, impennata del prezzo: aumenti del 18%. Usa e Arabia Saudita attingono alle riserve strategiche

Per scongiurare una corsa al rialzo del prezzo del petrolio il Presidente degli Usa Donald Trump ha annunciato di aver autorizzato il ricorso alle riserve strategiche petrolifere, annuncio che ha replicato quello delle autorità saudite con il quale quest’ultime hanno comunicato, per tranquillizzare i mercati, di essere disponibili ad attingere alle loro riserve strategiche che a giugno 2019 ammontavano a 188 milioni di barili. Dopo lo stop alle due maxi raffinerie dell’Aramco oggetto dell’attacco con i droni, la produzione petrolifera saudita si è dimezzata: il taglio è di circa 5,7 milioni di barili al giorno, pari a metà della produzione saudita e al 5% delle forniture mondiali di greggio. Se non si ripristinerà velocemente la produzione, analisti e operatori ritengono probabile che il prezzo del petrolio possa anche salire oltre i 100 dollari a barile, un vero shock per l’economia europea che deve fare i conti con il colpo di coda della recessione e con il rallentamento dell’economia tedesca, da sempre la locomotiva dell’Europa.

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