Nonostante la fiducia ottenuta con un margine rassicurante, al Senato il governo Conte bis rischia molto non potendo contare sull’autosufficienza numerica
Mentre non è ancora chiusa la partita per la distribuzione delle 42 poltrone da sottosegretario tra le tre componenti dell’esecutivo Conte bis, con l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini che le accusa di “scannarsi per le poltrone“, gli analisti già si proiettano al futuro ipotizzando per il governo giallorosso non pochi rischi di finire in minoranza al Senato per un’autosufficienza numerica che è solo sulla carta. E’ vero che il Conte bis ha ricevuto al Senato la fiducia con 169 sì, otto sopra il quorum fissato a 161, quindi un margine abbastanza rassicurante, tuttavia il governo giallorosso ha raggiunto tale quota grazie ai voti del gruppo misto e di tre senatori a vita, che non sempre saranno presenti in Aula ad ogni votazione, considerate le defezioni del grillino Gianluigi Paragone e del dem Matteo Richetti. Ragion per cui le tre forze politiche, Pd-M5S-LeU, che sostengono il Conte bis mettono insieme 160 voti, uno sotto il quorum della maggioranza assoluta.
LEGGI ANCHE –> MINISTERO DELLA SALUTE, RITIRATA DAL MERCATO FARINA DI CECI
Governo Conte bis: perché rischia grosso al Senato. Perché è importante l’autosufficienza
Potrebbe essere, questi, calcoli di esperti che poco influiscono sull’azione di governo visto che la maggior parte delle votazioni necessita di una maggioranza semplice, cioè dei presenti, e non assoluta, cioè dei componenti l’Assise. Eppure non è così dal momento che per l’approvazione di alcuni indifferibili provvedimenti come il Def occorre la maggioranza assoluta così come per l’ultima votazione prevista dall’iter di una riforma costituzionale. Insomma, dato anche il forte accento posto da Conte nelle sue dichiarazioni programmatiche sulla volontà di imprimere una svolta riformatrice alla propria azione di governo, il secondo esecutivo Conte può essere davvero considerato, come dicono gli statunitensi, un’anatra zoppa.
LEGGI ANCHE –> “QUO VADO”: TRAMA, CAST E CURIOSITA’ DEL FILM CON CHECCO ZALONE