40 anni fa, il 12 settembre 1979, Pietro Mennea faceva segnare il record sui 200m piani a Città del Messico: la prestazione, divenuta leggenda, gli valse la medaglia d’oro
Dal 2 al 13 settembre 1979 si tenne le X Universiade a Città del Messico, e nel penultimo giorno, il 12, “la freccia del sud” Pietro Mennea, fece registrare un record sui 200m piani, destinato ad entrare nel cuore degli appassioni e nella storia dello sport: il 19″72, il tempo che fece registrare il corridore con una prestazione divenuta leggenda, gli consentì di vincere la medaglia d’ora e di entrare di diritto nell’olimpo dei grandi atleti.
Un orgoglio italiano di cui si parla sin da quel momento, vissuto da pochi telespettatori presenti all’evento, ma che ha fatto sognare ed appassionare milioni di persone che si sono avvicinate al mondo dell‘atletica leggera o che seguivano, già in quel momento, la folle corsa del grande Mennea.
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Il 12 settembre 1979, 40 anni fa, Pietro Mennea sigla il record che lo ha reso eterno
Un tempo fantastico, 19″72 sui 200m piani, frutto di una corsa a testa alta, senza mai guardare lo schermo: quello di Pietro Mennea, “la freccia del sud” fu un evento unico, un record che ha reso orgogliosi tantissimi italiani, appassionati di sport e non.
Michael Johnson, grazie alla sua corsa da 19″66, nel 1996 riuscì a battere tale record durato per anni e anni; successivamente è arrivato Usain Bolt, facendo segnare 19″19; Mennea però, originario di Barletta, resta l’europeo più veloce di tutti.
E la velocità non era l’unica dote dell’atleta, grande personaggio sportivo italiano, amante per l’appunto dello sport ma anche dello studio, con ben 4 lauree ricevute in vita, oltre che assiduo lavoratore come avvocato, politico, saggista.
Fonte video: Youtube / archeolux59