Scandalo “Bibbiano”, attivista lgbt dava i bimbi a coppie gay

Scopriamo chi è Federica Anghinolfi, la psicologa a capo della cupola di Bibbiano che sottraeva illecitamente i bambini ai loro genitori per affidarli a coppie gay

Federica Anghinolfi, la regista dello scandalo “Bibbiano”

Durante l’infuocato dibattito alle Camere per la fiducia al nuovo esecutivo giallorosso l’intervento del Premier Giuseppe Conte è stato accompagnato dal coro, proveniente dai banchi dell’opposizione leghista, “Bibbiano” mentre la senatrice del Carroccio Lucia Borgonzoni è stata censurata per aver mostrato sotto la giacca una t-shirt che recava la dicitura “parliamodibibbiano”. Insomma, Bibbiano, nome di un borgo della val d’Enza, in provincia di Reggio Emilia, è riecheggiato nelle austere Aule del Parlamento tanto quanto le parole d’ordine scandite dal Premier. Inoltre non pochi hanno notato che da quando è stato celebrato il matrimonio tra il Pd ed il M5S, dai post sui social dei grillini è sparito ogni riferimento a Bibbiano nonostante la paternità dell’espressione “Pd, partito di Bibbiano“, per il coinvolgimento marginale nel relativo scandalo di un amministratore democratico, sia del leader politico dei pentastellati Luigi Di Maio. Tuttavia, non tutti conoscono i particolari dello scandalo “Bibbiano”, pertanto è necessario accendere i riflettori su uno degli scandali più turpi del Bel Paese.

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Scadalo “Bibbiano”, chi è l’attivista lgbt che dava i bambini alle coppie gay.

Al centro dello scandalo gli affidi illeciti di bambini che, attraverso testimonianze distorte e perizie falsificate, venivano sottratti ai loro genitori naturali per essere poi affidati, dietro elargizioni di contributi fino a 1.200 euro, il doppio rispetto alla somma normalmente prevista, a coppie gay. Non solo. Le assistenti sociali, giovani con contratto a tempo determinato, venivano ricattate affinché verbalizzassero di aver constatato condizioni igienico-sanitarie precarie ed assenza di cibo in modo da giustificare la perdita della potestà genitoriale da parte dei genitori. A tenere le fila di tale sistema la psicologa Federica Anghinolfi, dirigente dell’Unione val d’Enza nonché omosessuale dichiarata, attivista lgbt e sostenitrice delle “famiglie arcobaleno” e della teoria gender. Con tale modus operandi illegale la Anghinolfi affidava i bambini illecitamente sottratti ai loro genitori naturali a selezionatissime coppie appartenenti alla sua cerchia di conoscenze, tra cui la sua ex compagna.

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