Crisi di governo: al via il dialogo M5S-Pd. Salvini: “Ok a Di Maio Premier”

 

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Crisi do governo, avviato dialogo M5S-Pd

Dopo il nulla di fatto dopo il primo giro di consultazioni, Mattarella ha concesso qualche giorno in più a M5S e Pd per trovare un’intesa di governo. Intanto Salvini rilancia: “Ok a Di Maio a Palazzo Chigi”

Nulla di fatto, si ricomincia da capo. Un Presidente Mattarella palesemente irritato al termine del primo giro di consultazioni per trovare una soluzione alla crisi di governo ha accettato di concedere qualche giorno in più, fino a martedì prossimo, quando inizierà un secondo giro di consultazioni, a quelle forze politiche che gli hanno rappresentato la disponibilità ad intavolare trattative per la nascita di un esecutivo forte in grado di rimanere in sella fino al termine della legislatura. In caso contrario, l’unica opzione sul tavolo è andare al voto, una scelta, tuttavia, così gravida di conseguenze da non prendere a cuor leggero, ha rimarcato un Capo dello Stato infastidito dal fatto che le due forze politiche, Pd e M5S, indiziate di formare un nuovo esecutivo non si siano presentate da lui  con un nome condiviso per l’incarico di Premier al fine di una soluzione in tempi rapidi della crisi visto l’incombere di importanti scadenze quali la manovra di bilancio, il disinnesco della clausola di salvaguardia dell’aumento dell’Iva ed il rinnovo dei vertici delle istituzioni europee cui l’Italia è chiamata a dare il proprio contributo. Dopo il via libera rispettivamente dall’Assemblea dei parlamentari grillini e dalla Direzione del Pd, i due leader, rispettivamente Di Maio e Zingaretti, hanno avviati i primi contatti per gettare le basi del nuovo governo, già ribattezzato “giallorosso“.

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Crisi di governo: al via il dialogo M5S-Pd. Di Maio “Tagliare i parlamentari”

Al di là delle ruggini e delle scorie tra due forze politiche tra cui sono “volati gli stracci” negli ultimi mesi (“grillini eterodiretti da una società privata“, “Pd, il partito di Bibbiano” ) e la necessità di armonizzare i 10 punti programmatici dei pentastellati con i 5 approvati dalla direzione del Pd, il vero scoglio da superare per arrivare ad un accordo di governo M5S-Pd è rappresentato dalle diverse posizioni rispetto al taglio dei parlamentari: i dem vorrebbero inserirlo in una più organica riforma della legge elettorale e di ridisegno delle circoscrizioni per salvaguardare il principio di rappresentatività, con conseguente notevole differimento dei tempi di approvazione, mentre i grillini, come ha ribadito Di Maio in un’intervista al Corriere della Sera, considerano il taglio dei parlamentari prioritario e quindi conditio sine qua non per avviare il negoziato con il Pd. Insomma, una percorso irto di difficoltà e segnato dai malumori che serpeggiano nella base grillina per l’apertura al Pd, anche se smentiti da Di Maio, in cui a sorpresa potrebbe inserirsi Salvini che ha rilanciato con l’ok a Di Maio Premier per un “restart” del governo gialloverde, con i grillini che non avrebbero, a dispetto delle dichiarazioni pubbliche, chiuso ermeticamente il “forno” leghista.

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