Trump, dopo diverse esternazioni in questa direzione, annuncia una battaglia per eliminare lo Ius Soli, un “privilegio” che solo pochi Paesi concedono.
Dovresti avere automaticamente il diritto alla cittadinanza del Paese in cui sei nato, indipendentemente da dove provengano i tuoi genitori?
La maggior parte dei governi di tutto il mondo risponderebbe “no”. Lo Ius soli, noto anche come cittadinanza per diritto di nascita, non è comune nel mondo come molti possono credere. Nel Regno Unito, ad esempio, chiunque sia nato nel Paese dopo il 1983 diventa cittadino solo se un genitore è cittadino britannico o è “residente” (ovvero ha residenza permanente) nel Regno Unito al momento della nascita. Disposizioni simili esistono in tutta Europa.
Al contrario, gli Stati Uniti e il Canada hanno garantito la cittadinanza automatica a chiunque sia nato sul loro territorio. Ma l’approccio nordamericano alla cittadinanza per diritto di nascita potrebbe non avere molto futuro. Lo scorso anno infatti, il partito conservatore canadese ha approvato una risoluzione che ha chiesto al governo di interrompere la concessione della cittadinanza alle persone nate in Canada se i loro genitori non sono cittadini canadesi.
Anche gli Stati Uniti è in corso un dibattito sulla cittadinanza per diritto di nascita o Ius soli. A luglio 2018, Michael Anton, ex funzionario della sicurezza nazionale dell’amministrazione Trump, ha dichiarato al Washington Post che “la cittadinanza non dovrebbe essere un diritto di nascita”. “L’idea che il semplice fatto di nascere nei limiti geografici degli Stati Uniti conferisca automaticamente la cittadinanza americana è un’assurdità”, ha affermato.
Dello stesso parere è il presidente Trump, che ha definito in più occasioni il diritto ridicolo, sostenendo che è assurdo che una persona che ha appena messo piede negli Stati Uniti possa dare alla luce un figlio che ne godrà per “85 anni di tutti i benefici”, gravando sullo Stato. In queste ore ha annunciato una lunga battaglia per eliminare lo Ius Soli. C’è la farà?
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T.F.
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